Per giorni il procuratore di Patti, Cavallo, aveva chiesto anche a più riprese la loro testimonianza.
Quella cioè dei turisti settentrionali in vacanza in Sicilia, testimoni dell’incidente e di cui si erano perse le tracce. Ora finalmente, dopo aver capito che le persone a cui si riferiva il procuratore erano loro, si sono fatti vivi anche perchè si sono rivisti nella descrizione fatta ed hanno capito che l’incidente a cui si faceva riferimento era quello.
“Gioele era vivo, aveva gli occhi aperti, era in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita.. la madre camminava in modo veloce, ma non correva» e nei confronti di Gioele aveva un atteggiamento protettivo”.
Questa la testimonianza importante raccolta dagli inquirenti che non escludono le ipotesi più svariate sia sulla morte della donna che sulla sparizione del piccolo.
Le parole del procuratore Angelo Cavallo dopo la testimonianza dei turisti del nord: “L’ipotesi di un’aggressione da parte di animali selvatici è vagliata da tempo ma non è quella privilegiata. E’ una tesi come le altre. Il contesto familiare? E’ chiaro che alla luce di questa risultanze…La presenza della signora e del bambino vivi sul posto fanno perdere di importanza ad altri scenari.. Alla luce delle testimonianza e delle riprese video in nostro possesso riteniamo che Viviana Parisi non fosse seguita. Poi per carità.. Ogni giorno aggiungiamo una tessera in più in questa storia. Al momento è ragionevolmente da escludere. Sul traliccio non ci sono risultati evidenti“.
(fonte gds.it)
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