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Boscaglia: “Il direttore sa cosa mi piace per la squadra. Il vero leader è l’allenatore!”

Il nuovo allenatore rosanero Roberto Boscaglia si presenta in vista del ritiro di Petralia Sottana, in programma dal prossimo lunedì, e del campionato di Serie C, al via il 27 settembre. Nella seconda parte dell’intervista, la “parola” passa alle idee di campo, ai moduli da utilizzare e al ritiro di Petralia ormai alle porte. Ecco cosa ha detto il mister:

Su quale modulo utilizzare risponde: “4312 a Chiavari se voglio riproporlo? Il credo tattico te lo fanno sviluppare i giocatori dentro il campo. Con ll direttorre abbiamo parlato e lui sa cosa mi piace. Abbiamo un’idea in testa, ma da quello non è che non si prescinde, anzi…” Poi continua: “Dipende da ciò che possono darci i giocatori. Bisogna vedere di partita in partita i giocatori cosa potranno darci. Sicuramente giocheremo con una difesa a 4, che, ripeto, qualche volta potrà essere a 3. Dipende dallo stato fisico dei giocatori, dagli avversari, da tante cose…”.

Difficile cominciare dopo mesi di inattività, ma il mister è molto chiaro anche su questo punto: ”Credo che sia un problema che avranno il 90% delle squadre di C. Noi da questo punto di vista siamo molto tranquilli. Inizieremo la prima fase di rodaggio, i primi giorni saranno di assestamento. Poi si lavorerà sulla potenza aerobica, sull’intensità. C’è ancora più di 1 mese prima di iniziare, sono abbastanza tranquillo”.

“Il vero leader è l’allenatore”. Boscaglia risponde così alla domanda su un’eventuale presenza di leader all’interno della società e nel dettaglia spiega: ”Non ho avuto ancora confronti con elementi della squadra. Devo conoscere ancora meglio il gruppo, i giocatori si devono guadagnare la leadership. Vedremo in itinere. noi dovremo accompagnare i giovani, i meno giovani fungeranno da traino per i più giovani. Ma è sempre l’allenatore a fare da traino, lui deve essere il vero leader”.

Il tecnico parla poi delle sue annate precedenti a Trapani e a Chiavari: “Sono stati due anni differenti, ma segnati da decisioni. Parlo ad esempio di Trapani, dove abbiamo perso proprio ai playoff. Ma questo ci è servito a dare il meglio l’anno successivo. L’anno scorso lo stesso discorso a Chiavari. L’Entella doveva essere ripescata e tutto quello che abbiamo subito l’abbiamo utilizzato per la compattezza, per le motivazioni, che ci hanno poi fatto fare il salto di qualità. Il comune denominatore è la motivazione e l’energia positiva”.

Sulla possibilità che possano mancare i tifosi nella prossima stagione: ”Il problema è che nessuno può fare niente in questa situazione. Mancheranno a noi ma mancheranno anche agli altri. Noi abbiamo una tifoseria spaziale, sappiamo quanto amano il Palermo. Ripeto, sarà così per tutti: Avellino Bari e altre. Dobbiamo dare fondo a quelle che sono lle nostre energie.”

 

 

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