Caronia, i resti possibili del piccolo Gioele: “Dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche”

Dopo 12 lunghissimi giorni di agonia per un padre che ha perso prima la moglie e poi il figlioletto, le infinite ricerche sembrano essere terminate. Nella giornata di ieri, circa un centinaio di volontari dei paesi circostanti al luogo sopra citato, si sono sentiti in dovere di aiutare un pover’uomo disperato alla ricerca del proprio bambino di soli 4 anni.

E’ stato proprio uno di questi, Giuseppe di Bello, 55 anni, a ritrovare i resti possibili del figlioletto. Solamente dopo 5 ore di ricerche, il corpicino è stato ritrovato a circa 700 metri in cui venne trovato il corpo della mamma, Viviana Parisi.

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La disperazione e l’angoscia del papà non sarà mai ripagata con nulla dopo una perdita così grande, nonostante ciò però spende delle bellissime parole per le due povere vittime: “Vi ringrazio e vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!”. Non perde tempo inoltre, per ringraziare tutti i volontari che hanno voluto dare un contributo alla tragica storia di Caronia.

Daniele Mondello poi, ha voluto esprimere il suo pensiero riguardo le indagini commentando il ritrovamento del figlio: “Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche”.

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Fra diverse lacune e incertezze, lo studio sul giallo continua: accanto ai resti del bambino sono state trovate un paio di scarpette blu che aveva scelto la mamma.

Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, chiede esplicitamente: “Lasciateci lavorare e fare tutti i ragionamenti del caso. Dobbiamo ancora lavorare e riflettere”.

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