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Riconosciute le scarpette di Gioele: la madre, a giugno, avrebbe già tentato il suicidio

Una storia da brivido che ha lasciato senza fiato per due settimane chi l’ha seguita e chi, sicuramente, ha contribuito alle ricerche. Ad oggi ancora nessun chiarimento. Daniele Mondello ha riconosciuto le scarpette blu che sono state ritrovate vicino il corpicino del bimbo. Queste infatti, le avrebbero regalate la mamma e il papà al proprio figlioletto.

Nel frattempo continuano le indagini dei procuratori; prima bisognerà passare al setaccio i luoghi in cui sono stati rinvenuti i resti. Si valuteranno i tragitti della donna, del bambino e degli animali selvatici che abitano la zona. Ad oggi l’ipotesi più accreditata è la morte-suicidio della dj torinese dopo l’uccisione del piccolo. Il suicidio lo aveva tentato già a giugno. L’ipotesi forse maggiormente accreditata sarebbe che la donna, dopo aver ucciso il figlio, si sia tolta la vita buttandosi dal traliccio dell’Enel. Sul pilone saranno fatte ulteriori indagini.

Anche perché sembra che la Parisi avesse già tentato il suicidio nel mese di giugno pe quanto il marito dichiara che la donna in atto non avrebbe fatto alcuna terapia e che si era limitata a prendere dei farmaci solo per pochi giorni, per poi interromperli volontariamente lei stessa. Adesso si indaga sui due certificati medici ritrovati nell’Opel corsa della donna, che attestavano il suo disagio psichico, prodotti dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, a cui a marzo si era rivolto il marito preoccupato per le continue difficoltà della moglie durante il periodo del lockdown.

La famiglia tuttavia propone una versione alternativa: la madre sarebbe salita sul traliccio perchè il piccolo si era perso e voleva avere una visione ad ampio raggio. Da lì sarebbe caduta perdendo la vita mentre il piccolo Gioele sarebbe poi stato aggredito da animali selvatici.

Sul fronte delle indagini, il corpicino di Gioele, secondo gli inquirenti, non sarebbe stato spostato. Al massimo, si pensa che siano stati gli stessi animali selvatici a disperdere i resti nel terreno.
Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo dichiara: “..ci sono delle piste che riteniamo più attendibili di altre”.

Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia sul corpo del bimbo, per tentare di chiarire e rispondere ai diversi interrogativi, affinché venga data una giustificazione, seppur irrazionale, a questo giallo raccapricciante.
Si attendono quindi degli accertamenti effettuati anche col prelievo di larve e insettini per collocare con maggiore precisione il momento del decesso della madre e del piccolo Gioele.
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