Il Palermo sta progettando anche il futuro del settore giovanile: si è gentilmente concesso alle nostre domande il responsabile Leandro Rinaudo, ex giocatore rosanero nonchè della Juventus, che già dallo scorso anno lavora con i baby talenti della nostra città. Una missione non facile considerando le macerie che aveva lasciato la precedente società, mirata a rivalorizzare il patrimonio tecnico e umano di cui è impregnato il nostro territorio.
Direttore, intanto qual è il suo bilancio della stagione appena trascorsa?
“Lo scorso anno siamo partiti da una situazione difficile: abbiamo dovuto rifondare tutto. Con Rosario Argento che si è occupato della parte organizzativa abbiamo impostato un lavoro molto positivo. Abbiamo messo insieme tanti ragazzi sui quali lavorare anche quest’anno. Ci vuole un po’ di tempo per vedere i risultati nel settore giovanile”.
Il Palermo ha ancora quell’appeal che esisteva fino a qualche anno fa? Vediamo svariati ragazzi che preferiscono andare a giocare per le squadre del nord, lei si è accorto di questo trend?
“Con il fallimento del vecchio Palermo sicuramente tanti ragazzi hanno fatto scelte diverse. La categoria incide molto. Tuttavia Palermo deve essere visto come la Serie A, se vogliono prendere decisioni diverse pazienza, ma negli anni si può comunque formare un grande settore giovanile. Chi è qui deve essere estremamente contento di giocare nella squadra della propria città. Se poi qualche giovane vuole fare delle scelte differenti è giusto che segua la propria strada”.
Direttore ci saranno 4 ragazzi aggregati al ritiro della prima squadra: potranno giocarsi le proprie carte per restare? Oppure torneranno nelle giovanili per proseguire la stagione?
“Intanto per loro è importante perchè si misureranno con l’ambiente della prima squadra, di una società professionistica e di blasone come il Palermo. Sono ragazzi che hanno qualità tecniche e umane. Sarà il tempo a decidere se potranno o meno esordire e giocare, sicuramente sono ragazzi puliti con buone qualità. Ci auguriamo che possano togliersi grandi soddisfazioni”.
Qual è l’obiettivo futuro del Palermo?
“Cercheremo di essere più competitivi possibile. Le altre società lavorano da diversi anni quindi sono più avanti, ma allo stesso tempo noi lavoriamo duro. Lavoriamo per portare ragazzi in prima squadra, con un progetto, con la passione, con una metodologia ben precisa. L’atteggiamento dei tecnici, dei dirigenti e il mio in prima persona conta: dobbiamo trasmettere la passione per questa squadra. Dobbiamo far capire che siamo una società seria e che si può sognare l’approdo in prima squadra”.
E’ arrivata qualche voce, riguardo un nuovo progetto del Palermo, ovvero la scuola calcio a pagamento. Lei conferma queste indiscrezioni?
“Io faccio il responsabile del settore giovanile e mi concentro sulla formazione dei gruppi tecnici, degli allenatori, dei preparatori e quindi delle rose. Tutto ciò che accadrà non lo so, non ti so rispondere. Il mio lavoro riguarda l’aspetto tecnico, in questo momento non saprei dire altro”.
In ogni caso, qualora il Palermo dovesse optare per far partire una scuola calcio a pagamento, non crede sarebbe un enorme danno di immagine? E’ abbastanza inusuale che una società professionistica proponga delle giovanili dietro contributo delle famiglie, che ne pensa?
“Se ne sono dette tantissime, di cotte e di crude. Non ho mai parlato di cose che non mi competono, io mi dedico al lavoro prettamente tecnico. Ripeto di tutto il resto non so darti risposta e ancora nulla è stato deciso. Di certo faremo due categorie di esordienti, due giovanissimi, una allievi e una Primavera 4”.
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