Cominciare è sempre difficile. Rialzarsi dopo una caduta così rovinosa poi lo è ancora di più. Ma i tifosi rosa-nero e la nuova società con l’iniziativa della “Notte dei campioni” esattamente un anno fa hanno risposto presente. Un tripudio di tifosi ha invaso lo stadio Renzo Barbera. E la serie D, così tristemente raggiunta, sembrava una rinascita.
La notte dei campioni, il video
I tifosi si sono ricordati dopo anni di sofferenze del perché amano questi colori. Rivedere i propri beniamini ha di certo aiutato. Brividi hanno percorso la schiena di tutti.
Rivedere il tocco magico di Miccoli, così come osservare Ilicic l’unico che ancora in attività non ha però voluto rinunciare ad essere presente a questo evento. A colpire il grande affetto riservato proprio all’ex, il ritorno al Barbera da “amico” e non nemico giurato di Luca Toni.
Chi nonostante l’età ancora sa correre sulla fascia come i vecchi tempi, come Vasari e Bombardini. E poi ci sono i simboli dei colori rosa-nero, Chimenti su tutti, che a distanza di pochi mesi sarebbe poi diventato rappresentante dei tifosi nella consulta del club.
La notte dei campioni, tutte le interviste alle leggende rosanero [VIDEO]
E’ stato anche il giorno in cui un po’ come cornice identitaria di un nuovo inizio, si è sentito risuonare il nuovo inno della società. Quello che ormai risuona, e tornerà presto a risuonare, a fine gara per ringraziare i tifosi.
Il legame tra i tifosi e una squadra ancora tutta da scoprire si è instaurato proprio quella notte. Santana, il legame tra il passato e presente. Il presidente Mirri, una garanzia che aveva ancora tutto da dimostrare così come Sagramola, Castagnini e Di Piazza.
Un mondo, quello dilettantistico, tutto da esplorare e scandagliare. E in quella partitella tra “nuove leve” e vecchie glorie, si cercava di individuare i protagonisti della stagione, con gli occhi però sempre puntati a chi la storia del Palermo l’aveva già fatta.
Perché certi giocatori lasciano il segno, è inevitabile. Passano gli anni ma non si dimenticano le emozioni che certi uomini hanno scritto con la maglia della propria città.
E’ stata anche la serata molto discussa del ritorno di Miccoli a Palermo, al Barbera. E il suo appello, le sue rinnovate scuse, quasi a sottolineare di ricordarlo come il calciatore che è stato e di perdonare l’uomo che ha fatto degli errori.
Chi usciva dallo stadio, aveva due consapevolezze: la speranza che un giorno ci saranno altre glorie da osannare, o la certezza che giocatori così non torneranno più. E voi da che parte vi siete schierati quella notte?
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