Dietro un guardrail di una Statale Provinciale non è facile studiare. Ancor meno lavorare: ma ci abbiamo provato. Qualche binocolo, qualche zoom di telecamera e un’eccessiva concentrazione uditiva per poter cercare di ‘saccheggiare’ quanto più possibile. La prima settimana di ritiro si sta concludendo e anche se forse per qualcuno è ancora presto, si possono trarre i primi giudizi.
LE VOCI CHE ARRIVANO ANCHE IN STATALE
Una conclusione che subito è saltata all’occhio è che mister Boscaglia fa lavorare. Personalmente non ho un curriculum di ritiri tale da potermi sbilanciare a tal proposito: questo è ‘soltanto’ il mio terzo. A Sappada, Tedino alternava fasi di preoccupante mutismo, a sfuriate inaspettate, talvolta incontrollate. Pergolizzi molto più cauto e lineare. Boscaglia si fa sentire, e come se si fa sentire.
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LE RIUNIONI DOPO LE SEDUTE
Un appuntamento nostalgico, non più usuale tra i tecnici di oggi, che richiama un tipo di calcio antico, puro, genuino: il lavoro, si. Ma anche il dibattito, il confronto, la teoria. Il mister gelese passa molto tempo a parlare con i suoi ragazzi, lo fa prima, lo fa durante, lo fa dopo. Plausibilmente per poter formare già da ora, il prima possibile, quel ‘gruppo’ di cui tanto parla Mirri, il gruppo che questa categoria la deve salutare il prima possibile.
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MARTIN, UN REGISTA CHE MERITA DI ESSERE TITOLARE
E’ vero, dopo poco più di 6 giorni potrebbe risultare presuntuoso voler dare i primi giudizi per il campo. Ma se c’è un’idea che personalmente prende sempre più corpo, questa riguarda l’enorme professionalità e stabilità tecnico/fisica del 32enne francese. Sempre pronto a dare il massimo, anche in esercizi tattici ancora in divenire. Contro tutto e tutti, mi sento di dire che lui può essere il regista titolare.
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CORRADO PRONTO PER I ROSANERO, PUO’ ESSERE UNA DIFESA DA B
Basterebbe, per un qualsiasi centravanti di Serie C, osservare i polpacci di Crivello e vedere il ritmo delle ripetute di 800 metri di Accardi e Lancini, per capire che Palermo non ha solo una grande piazza, ha anche difensori forti. E badiamo bene: utilizzare un aggettivo del genere, non è solito da parte mia. Ma questa difesa è forte ed è la garanzia da cui parte questa squadra. Scherzi a parte: Peretti, Lancini, Crivello, Accardi, Marconi, Doda farebbero invidia a qualsiasi club di C. E forse anche a qualcuno di B. Peretti è un gioiellino che il Palermo deve a tutti costi tenersi stretto. Crivello, Lancini e Accardi sono già in gran forma da adesso, e nelle ripetute tattiche di Boscaglia, sembrano comprendere subito ciò che il mister vuole. Marconi non ha bisogno di presentazione. Doda può e deve ancora crescere.
SQUADRA AL 60% COMPLETA
Dopo i primi 6 giorni, tra il venticello fresco di uno dei borghi più affascinanti dell’isola e una fastidiosa mascherina che per nessuna ragione si può togliere, un fatto è certo: il Palermo parte da un’ossatura discreta: una fase difensiva che, probabilmente, è già quasi pronta e una fase offensiva che lascia però un po’ di confusione. Tanti sono i nomi lì davanti, ma pochi sono i titolari che stanno svolgendo il ritiro. Senza troppi giri di parole, Santana, Silipo e Saraniti faranno panchina e Lucca, checchè se ne dica, con 3 presenze lo scorso anno, non può considerarsi una punta da cui partire per aggredire la Serie C. Anzi, le prime impressioni, non sono niente di che.
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