Da poco più di una settimana è sbarcata fra i social la ‘signora’ di Mondello, conosciuta ormai da tutta Italia per aver dichiarato, durante un’intervista: “non ce n’è Coviddi”. A poche ore dall’apertura della pagina Instagram, la signora palermitana raggiunge circa 120 mila follower per poi raggiungere i 180mila attuali.
Subito si è scatenata una bufera di critiche diventando un vero e proprio fenomeno mediatico.
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Andiamo per gradi. Se dovessimo addentrarci su tale accadimento dovremmo, ancor prima di parlare della signora di Mondello, Angela Chianello, riflettere su un miliardo di altri argomenti definiti da tutti “trash”, per comprendere come ad oggi chi si espone in maniera spontanea nei social senza trasmettere reali contenuti, abbia tutto questo seguito.
Quindi la vera domanda è: perché scandalizzarsi su tale fenomeno se, stando ai numeri, chi fa azioni “trash” raggiunge un livello di seguito migliore, rispetto a chi opera cultura?
Sarà forse un problema generazionale? Di educazione? Di scarsità di interessi? O forse è il raggiungere una maggiore autostima misurandosi con persone il cui messaggio non arricchisce?
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Quindi, non ci scandalizziamo se personaggi mediatici del genere raggiungono una popolarità non alla pari di altre persone che magari hanno qualcosa di concreto da dire, da offrire. Piuttosto ragioniamo su come mai tutto questo accade.
La generazione giovanile è totalmente immersa nel mondo social, quasi come se fosse più importante della vita reale; ciò comporta una forte dipendenza a mostrare e di conseguenza vedere tutto ciò che i loro “beniamini” pubblicano. Il punto però è, che questi beniamini il più delle volte non sono portatori di messaggi educativi.
Approfondendo l’analisi, l’attuale generazione è stata definita “generazione di disorientati” in un mondo decadente nei valori e nelle certezze. Siamo quindi, una generazione di sfiduciati e incapaci di operare le necessarie scelte per il proprio futuro. La via di fuga allora è semplice: con un clic dedicarsi allo svago. A tal proposito, il mondo dei social potrebbe rappresentare una facile scorciatoia ad una realtà che si presenta minacciosa e priva di punti di riferimento. Di conseguenza, è più facile dedicarsi allo svago che non all’applicazione con spirito di sacrificio.
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Sostanzialmente quindi, chi fa gesti “eroici” o estremi di qualunque tipo, ad esempio ricordiamo il ragazzo del “ho preso il muro fratellì” o le diverse sfuriate di Sgarbi, ha la meglio su tutto e su tutti. Però, come tanti altri soggetti che negli anni si sono susseguiti, si è dimostrato che il trash non è per sempre. E’ solo un fenomeno temporaneo destinato a morire.
Tirando le somme, chi critica aspramente il seguito che la signora da Mondello ha ricevuto, forse non ha mai analizzato il perché le nuove generazioni hanno tali interessi e soprattutto non ha messo a fuoco che l’attuale realtà è frutto delle scelte operate dalle generazioni precedenti che non hanno saputo lasciare un mondo accettabile.
Certamente però i giovani dovrebbero trovare la giusta grinta per dare un nuovo volto ad una mondo che sembra andare verso il declino.
Ai posteri l’ardua sentenza.
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