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Omicidio Willy: i fratelli Bianchi temono per la loro incolumità, in carcere sputi e urla dai detenuti

Non hanno avuto pietà e non si sono fermati mentre pestavano Willy Monteiro Duarte, il giovane 21enne morto a Colleferro. Oggi i fratelli Bianchi accusati dell’omicidio insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, chiedono invece una cella in isolamento per paura di ripercussioni in carcere contro la loro persona.

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I detenuti sembrano infatti non perdonare quest’efferatezza ai danni di un ragazzino. «Non vi vogliamo» e sputi al loro passaggio. Così sono stati accolti, nel carcere di Rebibbia a Roma, i presunti assassini di Willy.

Così i legali si sono messi per richiedere una cella di isolamento per altre due settimane, il rischio di ritorsioni è concreto. Inoltre proveranno a trasformare ancora una volta il capo d’imputazione del reato, da volontario a preterintenzionale. Gli avvocati fanno leva che l’arresto sia avvenuto in flagranza di reato ma in quasi flagranza, quindi non durante il pestaggio.

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I fratelli Bianchi così forti e possenti, hanno infatti preteso il «diritto a una giusta detenzione». Che venga tutelata la loro incolumità, lontano da occhi indiscreti all’interno del carcere.

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