Kanoute. È lui il jolly d’attacco che vuole il Palermo per la partenza shock

Nel Catanzaro ha giocato esterno, prima e seconda punta: alzerebbe la qualità del reparto avanzato.
Il bottino – Sei gol in 26 gare per la punta senegalese nel torneo 2019/20.
Trattativa – Per i calabresi non è incedibile ma serve l’intesa tra i due club.
Senegalese – Agile e potente, Momoudou Kanoute è nato a Dakar 26 anni fa. Mancino, è uno dei punti di forza del Catanzaro.

Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.

Il centrocampo che prende gradualmente forma, l’attacco che va puntellato. Il Palermo si sta muovendo anche se il rischio di arrivare troppo sotto la partita di esordio, fissata dal calendario a Teramo tra otto giorni con un organico non ancora completo, è forte.
Questa l’apertura dell’articolo di Fabrizio Vitale che sottolinea come il Palermo sta completando il centrocampo come chiesto da Boscaglia che sta lavorando soltanto con 15 giocatori di movimento e l’inizio campionato è sempre più vicino.
Preso Odjer, arriverà Broh e si tratta per portare in rosanero anche Foglia.

In attacco si cerca qualcuno che possa ricoprire più ruoli, ecco perchè il nome di Pettinari non sembra in linea con i progetti della dirigenza, neanche se dovesse svincolarsi.
Giusta o sbagliata, questa è la politica del club, scrive Vitale che puntualizza come in quest’ottica il profilo ideale è quello di Kanoute del Catanzaro. Un giocatore che non segna a raffica ma può adattarsi a fare l’esterno d’attacco, la seconda punta e la prima punta.
Lo scorso anno con 6 gol in 26 gare giocate, uno dei suoi migliori campionati in fatto di gol: un attaccante affidabile su cui avrebbe messo gli occhi anche il Bari, con Auteri che lo ha allenato lo scorso anno a Catanzaro.

La dirigenza rosanero ci sta lavorando, Kanoute ha un altro anno di contratto con i calabresi e probabilmente il Catanzaro vorrebbe monetizzare dalla sua cessione.
Su questa trattativa, potrebbe però incidere, alla fine, la volontà del giocatore di preferire confrontarsi con le ambizioni di una piazza prestigiosa come quella palermitana, scrive Vitale in conclusione di articolo.

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