Boscaglia elabora un modulo quasi mai utilizzato dai rosa.
Non è un cambio epocale ma certamente una grossa novità almeno per le recenti abitudini della squadra. Il Palermo di Boscaglia giocherà col 4-2-3-1, un modulo con cui nessun altro allenatore rosanero precedente era partito.
Inizia così l’articolo di Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’analisi della scelta tattica del nuovo mister rosanero che difficilmente si è vista al Barbera se non in casi sporadici e che finirono con una retrocessione: ci hanno infatti provato sia De Zerbi che Diego Lopez, tornando comunque ad altri moduli. Anche Stellone provò uno schieramento molto offensivo, il 4-2-4, ma è diverso dal 4-2-3-1 che ha in testa Boscaglia.
Anche in virtù degli uomini contati a centrocampo (Martin e Palazzi) il nuovo tecnico rosanero in ritiro ha lavorato su questo modulo.
Considerata al contrario la presenza in rosa di parecchi esterni, per l’allenatore è stato naturale cominciare a lavorare sull’unico modulo possibile, appunto un 4-2-3-1, scrive Vannini che sottolinea come il centrocampo dello scorso anno, tolto Martin, è praticamente sparito fra l’addio di Martinelli e le partenze di Kraja, Langella ed Ambro.
Oggi la squadra riposa e da domani inizierà la preparazione in vista della gara di Teramo utilizzando l’impianto di Carini, in erba sintetica così come quella che troverà in Abruzzo domenica prossima.
Doda out, il sostituto sarà Accardi; recupera Pelagotti.
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