Era un provvedimento tanto vociferato quanto temuto. Ma a presentarlo non sono soltanto creditori e fornitori, ma gli stessi dipendenti. In questa guerriglia interna che sembra non avere fine.
Trapani, in organico anche un ex arbitro
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, infatti, questa mattina verrà presentata una istanza di fallimento da parte dei 16 dipendenti del Trapani, che sembrano aver dato una svolta decisiva alla vicenda.
I motivi sono ben noti, si riferirebbero infatti a spettanze mancanti, come stipendi non pagati, oltre che affitti di appartamenti in cui vivevano calciatori e appartenenti allo staff tecnico granata.
Una somma non altissima che ammonterebbe a poco più di 125 mila euro ma che testimonia la deriva societaria che il club granata sta prendendo.
Altri creditori hanno invece scelto la via della magistratura, intervenendo quindi su più fronti per avere giustizia.
Nel frattempo il subentrante co-proprietario Gianluca Pellino, non ci sta e protesta contro chi vorrebbe “la morte della società“, così spiega il motivo dei mancati allenamenti:
“La squadra non si è allenata perché qualcuno fa ostruzionismo. Già venerdì scorso abbiamo fatto il bonifico di una mensilità arretrata a quattro dipendenti che a tutt’oggi non si sono presentati, uno dei magazzinieri mi ha pure scritto ‘Rivolgiti al mio avvocato’.
Non è una minaccia, non mi portino ad adottare provvedimenti che io non vorrei prendere ma devo tutelare la società. Qualcuno non vede l’ora di far crepare il Trapani calcio, ma ci sto mettendo la faccia e questo non accadrà”.
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