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Le sconfitte aiutano a crescere

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Riflessioni a freddo dopo una gara oggettivamente bruttina.
Con grande sforzo proviamo a trovare qualcosa di buono dalla sconfitta di Teramo. E’ difficile per la verità perché onestamente si è visto talmente poco che trarre qualche spunto positivo sarebbe difficile. Allora abbandoniamo la gara in sé, su cui non c’è assolutamente nulla da dire e ragioniamo in generale provando anche a riflettere sui toni troppo alti che stanno accompagnando sul web la debacle in terra d’Abruzzo. Trattasi di una sola gara, la prima ed esprimere giudizi catastrofistici appare esagerato e, consentite, presuntuoso.
Che la musica deve cambiare è fin troppo ovvio così come è ovvio che non può essere quello visto a Teramo il vero Palermo. Anche senza il tanto chiesto ed auspicato bomber, non è quella la prestazione che ti aspetti da una buona squadra come quella rosanero. Che sarà pure incompleta, che dovrà attendere qualche ulteriore rinforzo a centrocampo, ma che ha già nelle corde una prestazione migliore rispetto a quella a cui abbiamo assistito ieri. E allora? Allora calma e gesso e procediamo razionalmente.

Teramo-Palermo 2-0: le cronaca integrale della partita

Ci sono vittorie che coprono buchi, che nascondono problemi. Tante volte in passato, purtroppo, qualche vittoria aveva ingannato Zamparini e company sulla bontà dell’organico che invece appariva ai più da puntellare.
Ci sono sconfitte che, al contraio, possono far bene. A patto però che vengano analizzate con giudizio, con raziocinio e mettendo da parte la presunzione del sapere assoluto.
La sconfitta di Teramo, brutale, deve essere un momento di crescita per la società ed il suo tecnico, deve servire a far riflettere lucidamente ed a far capire dove intervenire e come.
E non è solo un fatto di mercato, di comprare questo o quello. Bisogna fare una riflessione più generale che abbracci, si, il mercato ma anche le caratteristiche dei giocatori in organico e l’essere più o meno funzionali al modulo tattico, che non deve diventare un dogma soprattutto se si capisce che in certe gare non è vincente.
Insomma, una sconfitta come momento di riflessione e di aggiustamento di ciò che non è piaciuto. E l’esperienza dei dirigenti rosanero così come di mister Boscaglia consentirà di farlo nel migliore dei modi.
Perché il Palermo in Serie C non deve sopravvivere, deve “semplicemente” vincere.

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