Il covid ha condizionato indubbiamente la vita di tutti. Lo sport non ha fatto eccezione e per le società risulta sempre più complicato convivere con una piaga assoluta dei nostri tempi che rischia di vanificare ogni tipo di programmazione.
Ancor più colpite, ovviamente, sono le società dilettantistiche. Se nei professionisti vige un controllo meticoloso e continuo degli atleti, lo stesso non si può dire dalla Serie D in giù. Ecco quindi che ogni sospetto, seppur minimo può diventare una bomba a orologeria per le varie compagini.
Nello specifico del Palermo Calcio Popolare abbiamo contattato Gabriele Tuzzolino, storico volto dei verderosanero nonchè riferimento della formazione “Giovanissimi”. Tuzzolino ha vissuto il disagio di un sospetto covid: “Ho partecipato ad una cena e pochi giorni dopo ho scoperto che dei miei amici che erano presenti, erano risultati positivi”.
“Il giorno dopo l’Asp mi ha comunicato l’isolamento fiduciario e la necessità del tampone. Oltre a giocare in prima squadra collaboro anche con i ragazzini. Una società come la nostra che si fonda sull’autofinanziamento soffre questa situazione. Immaginate se qualcuno di noi dovesse risultare positivo e tutti dovessimo fare il tampone”.
“Io sono stato due settimane in isolamento, senza sapere nulla. Assolutamente nulla. Chiamavo per fare il tampone ma nessuno rispondeva al telefono. Dopo 14 giorni riesco a entrare in contatto con un ente e eseguo il tempone. Cinque giorni dopo ricevo l’esito. Dunque tra tempo pre tampone ed esito erano passati già oltre 20 giorni…”
“L’attesa è snervante. Se sei positivo è giusto aspettare due settimane a casa. Ma io ero negativo e solo per un enorme ritardo degli enti preposti sono stato quasi un mese in isolamento senza alcun motivo. Persone invece che si sono rivolte a privati, dopo 48 ore erano già al corrente della loro situazione. E’ tutto veramente mal gestito”.
Un racconto quello di Gabriele Tuzzolino, che evidenzia qualora ce ne fosse bisogno, l’ennesima falla del nostro sistema sanitario pubblico. Fortunatamente la situazione si è risolta senza “danni” e il resto della squadra, che per una settimana si era fermata nelle attività in via precauzionale, ha potuto riprendere gli allenamenti.
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