Per vedere la squadra a pieno regime ci vorrà almeno un mese.
L’errore da non commettere è addossare le colpe a Boscaglia.
In arrivo un tour de force con 6 partite nel giro di due settimane.
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.
Che l’inizio sarebbe stato difficile si poteva immaginare, visto anche il calendario; che il Palermo fosse in crisi dopo appena tre partite giocate, no: un solo punto in classifica e zero gol segnati sono i dati che riflettono in modo emblematico che diverse cose non hanno funzionato e stanno continuando a non funzionare.
Inizia così l’articolo di Fabrizio Vitale che sottolinea come sia evidente il ritardo nella programmazione al netto di un mercato che in Serie C si fa spesso con prestiti e svincolati e l’organico messo su appare di buona qualità.
La lentezza con cui si sono mossi i dirigenti rosanero, a partire dall’allenatore al ritiro con una rosa incompleta ed alla mancanza di amichevoli.
…ma è il dopo che ha lasciato perplessi, con giocatori arrivati a blocchi, prima a ridosso dell’esordio in campionato e poi della terza partita, con chiare carenze fisiche, scrive Vitale che puntualizza come anche la gestione del quotidiano lascia perplessi con la scelta di allenarsi su un campo in sintetico che sta creando parecchi guai muscolari a tanti giocatori.
Ed è in arrivo un ciclo terribile di partite: sei in due settimane con due turni infrasettimanali.
E sarebbe scorretto addossare le colpe a Boscaglia ed al suo staff, viste le condizioni in cui si sono trovati a lavorare.
Per vedere il Palermo in forma probabilmente ci vorrà ancora un mese, ma a prescindere dall’obiettivo promozione o campionato di transizione, l’inizio sembra da zona retrocessione.
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