Diverse zone di Palermo potrebbero presto cambiare il proprio volto grazie al “Contratto istituzionale di Sviluppo”, discusso in videoconferenza fra la sottosegretaria per i Beni Culturali, il Dirigente regionale ai Beni Culturali, i rappresentanti di Vivaitalia e il Sindaco Leoluca Orlando, che riguarderà principalmente il Centro storico. Grazie al “Contratto istituzionale di Sviluppo” prenderà vita un grande progetto che consta di 34 interventi di riqualificazione nelle zone di: Kalsa, Ballarò, Piede Fenicio e Teatro Massimo. Per tali opere verranno stanziati circa 90 milioni di euro.
Nel distretto della Kalsa, verranno realizzati 10 progetti per un totale di 29 milioni che prevederanno il restauro del Convento della Sapienza e il rifacimento della pavimentazione di vie e piazze del quartiere. Sono inoltre previsti anche interventi di restauro del Convento delle Carmelitane Scalze, dello Spasimo e del Convento della Gancia.
Nell’area di Ballarò gli interventi saranno focalizzati sul restauro del Palazzo Marchesi e del Palazzo Fiumetorto Giallongo.
L’area del cosidetto Piede Fenicio, inclusa fra i corsi del Kemonia e del Papireto, avrà un volto nuovo: verranno restaurati sia il Palazzo Gulì che il Museo Riso con una realizzazione di un collegamento ciclo-pedonale fra Piazza Bologni e Piazza del Gran Cancelliere.
Infine la zona del Teatro Massimo: il restauro sarà previsto per l’ex Collegio di San Rocco, oggi sede di alcune facoltà dell’università, e per quelle zone inutilizzate, riconvertite con finalità espositive e museali.
Il quinto gruppo di progetti riguarderà la formazione di un sistema museale integrato con percorsi didattici multimediali e virtuali, la realizzazione di mostre sulla Sicilia Greca e poi una serie di servizi a sostegno delle imprese di servizi culturali.
“Si avvia a conclusione – ha dichiarato il primo cittadino, Leoluca Orlando – un lungo percorso di progettazione e programmazione avviato a dicembre del 2017 e che ora dovrà avere un’accelerazione. Sono ben conscio che si tratti di progetti che vedranno luce in tempi medio lunghi, ma il dovere di una amministrazione è di guardare oltre la durata del proprio mandato per il bene della collettività”.
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