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L’anno scorso la rinascita, quest’anno l’infanzia dei rosanero: il Palermo deve ancora crescere…

Lo scorso campionato del Palermo è stato costellato da una principale chiave di lettura: l’entusiasmo. Sotto le ali di questa, improvvisa emozione, la squadra ha saputo regalare soprattutto i primi risultati. A scatola chiusa ,il tifoso, desiderava ardentemente pensare al campo, alle questioni di calcio. Non è mai mancata la fiducia verso la neonata società. Era giunto il momento di dire basta: non bisognava vedere fantasmi o scheletri nell’armadio. Occorreva mettere un punto e ricominciare in un orizzonte nuovo.

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Questi presupposti hanno quindi guidato la squadra verso i dieci risultati utili consecutivi. Una squadra che per la categoria era formata da uno zoccolo duro forte e prestigioso. Formato da uomini che erano scesi in quel mondo dilettantistico per la piazza di Palermo, consapevoli che il salto verso la C si sarebbe raggiunto a qualsiasi costo. Proprio quei dieci risultati utili consecutivi, la piazza che ancora prima con gli abbonamenti ha segnato il record della categoria, le presenze gremite allo stadio, tutto insomma faceva pensare che qualcosa fosse cambiato davvero.

Il tema della rinascita era vivo, attuale. La ferita del fallimento era fresca. Non si poteva chiedere altro che la vittoria al Palermo. Il risultato contava eccome, per quanto lo si volesse nascondere o celare. Contava anche il come questo veniva ottenuto, non sono del resto mancate le critiche all’allenatore per un gioco che a volte era latente di emozioni. Eppure, complice il blocco dei campionati, il Palermo ha ottenuto il suo scopo: la vittoria del campionato al suo primo anno di nuova vita.

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Questa creatura rosanero comincia così a prendere forma, a muovere i primi passi. Non manca di inciampare, di cadere… come tutti i bambini che nella crescita hanno bisogno di commettere qualche errore, di bruciarsi prima di comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato. E i pazienti genitori che alla nascita erano così contenti, adesso iniziano a sbuffare… vorrebbero di più! Ma il tempo potrebbe guarire ogni cosa.

E’ stato portato a supporto in questo nuovo mondo un insegnante, uno dei migliori in circolazione: mister Boscaglia. Forse su questo precettore è stato caricato un grande peso. I tifosi aspettano così ansiosi che il Palermo cresca in salute e possa farli gioire… ma questo ancora stenta ad arrivare, a quattro giornate dall’inizio e il clima non è dei migliori. E iniziano a sorgere dubbi ed impazienza.

Se prima a guidare i tifosi era entusiasmo, adesso è …preoccupazione per una creatura che prima vedeva forte ed adesso vede debole ad affrontare una categoria che forse necessitava di rinforzi diversi.

Una metafora che forse serve per ricordare che il Palermo è un neonato nel panorama calcistico, una neopromossa, nonostante il blasone e i proclami a volte contrastanti. Tempo e pazienza potranno chiarire le ambizioni della squadra rosanero.

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