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Conta più il modulo o la qualità dei giocatori?

Palermo

Non se l’aspettava nessuno, non se lo aspettavano soprattutto i tifosi che adesso sui social si sfogano. Un massacro, a volte anche esagerato e senza pietà. La sconfitta di ieri è una di quelle che fanno male non solo perché l’ennesima di un torneo che a Palermo si pensava potesse regalare maggiori soddisfazioni ma anche perché non si è visto quel cambio di passo, quella reazione, quel voler (ri)cominciare a prendere la strada che compete al blasone della maglia. Dunque la nostra analisi non vuole essere l’ennesima critica ad una prestazione ancora sgradevole ed evanescente. Proviamo a scendere un pochino sul tecnico, sul tattico e sulle scelte di formazione. Discutibili. Forse più che l’impercettibile prestazione però, fa riflettere quanto ascoltato in conferenza post gara:
“Se metti Floriano e Silipo dall’inizio devi capire che stai mettendo la partita in una direzione un po’ diversa perché sei costretto a prendere ripartenze continue, giochi solo con 3 difensori e basta; perché non puoi chiedere a Floriano e Silipo continuo lavoro di tutta fascia e quindi magari gli ultimi 15-20 minuti ci sta per recuperare il risultato ma all’inizio con questo modulo diventa difficile”

Cosa significa che Floriano e Silipo, siccome non sono tanto bravi a difendere, difficilmente vedranno il campo se non nei minuti di disperazione finale? Che insistendo con questo benedetto modulo, due dei pochi giocatori di qualità della squadra sono destinati a restare fuori regolarmente?
E qui si pone l’annosa domanda che da sempre tormenta l’appassionato di calcio: conta più il modulo o la qualità dei giocatori ? Devono essere i giocatori ad essere adattati ad un modulo oppure creare un modulo adatto alla caratteristiche dei giocatori?  Devono giocare solo quelli che si sposano bene col modulo oppure si può anche pensare di cambiare sistema di gioco e provare a mettere in campo il meglio che offre l’organico?
Forse risolvendo questo dilemma si potrebbe cominciare a vedere qualcosa di più e di concreto, perché finora , tranne tanta tanta confusione, non si è visto nulla. E la tanto sbandierata azione gol di Rauti nasce da un passaggio maldestro di coscia dell’avversario. Non certo da una giocata provata e riprovata…

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