Le regole vanno rispettate, se però fossero scritte in modo chiaro sarebbe meglio. Se poi certe regole valgono dalla A alla C, c’è qualcosa che non va, perché – oggettivamente – si parla di mondi diversi.
Inizia così l’editoriale di Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Un’analisi attenta delle regole che la Lega Pro ha fatto sue attingendo dalla Serie A dopo il caso Napoli-Juve. Prima la gara veniva rinviata se c’erano 4 positivi; adesso solo se non si hanno 13 giocatori negativi.
Ma sono regole che seguono situazioni diverse, perchè in A ci sono organici enormi mentre in C la lista può arrivare a 25, incluso il giovane 2001.
E togliendo 15 elementi ad una squadra di C, come succederebbe al Palermo in caso di disputa della gara, il campionato è ovviamente falsato.
Il nodo sta tutto nella definizione dei giocatori disponibili. Per la Lega Pro vanno inclusi anche i giovani di serie che sono stati messi in distinta nelle partite già giocate, scrive Butera sottolineando come questo non sia chiaramente indicato nelle regole, peraltro cambiate in corsa.
Se era chiaro fin dall’inizio difficilmente un club avrebbe inserito un giovane in distinta col rischio di allargare l’organico ed essere costretti a giocare per forza.
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