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Coprifuoco alle 21, ristoranti chiusi domenica, trasporti al 50%: ecco il nuovo Dpcm

Le notizie si rincorrono ma soprattutto cambiano le idee sulle misure da mettere in atto per contrastare la diffusione del virus.
Oggi il presidente Conte ha parlato a Camera e Senato ed ha illustrato le linee principali che dovrebbe contenere il nuovo decreto alla firma per martedì e operativo da mercoledi. Facciamo, o proviamo a fare chiarezza, chiarendo subito che verrà operata una distinzione fra tre aree, sulla base dei numeri di contagi e dell’indice di trasmissibilità. Ma non solo: saranno 21 i criteri utilizzati per decidere le tre aree che saranno individuate dal Ministero della Salute e serviranno a capire quali restrizioni e limitazioni applicare in ogni singola regione (o provincia).

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L’Italia sarà suddivisa in tre differenti aree.
Il primo dei tre livelli sarà nazionale e conterrà misure valide per tutta la nazione: il coprifuoco (probabilmente alle 21), la chiusura dei centri commerciali nei weekend e la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, la riduzione della capienza dei mezzi del trasporto pubblico al 50%.

Il secondo livello riguarda le regioni in cui si presenta una situazione ritenuta critica.
La terza area è quella delle regioni che hanno un rischio più elevato, tanto da ipotizzare delle zone rosse locali e lo stop a molte attività e agli spostamenti non necessari.
E sarà un’ordinanza del Ministro Speranza a inserire una regione in un’area o in un’altra sulla base dei criteri individuati fra cui l’indice di trasmissibilità avrà un ruolo fondamentale.
Nelle regioni dove l’Rt supera la soglia più a di rischio scatteranno le misure massime e il divieto di circolazione tra regioni. E poi chiuse scuole, i negozi, i parrucchieri oltre a bar e ristoranti.

Conte: “Pronto un lockdown su tre aree”. Chiusi i centri commerciali nel weekend

Secondo Conte ci sono 11 regioni e province autonome a rischio elevato o molto elevato. Le 11 regioni, secondo il monitoraggio settimanale dell’Iss, dovrebbero essere: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Attualmente, sulla base dei dati della scorsa settimana, l’Rt nazionale si attesta a 1.7, ma in alcune regioni il dato è superiore alla media nazionale.

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