Il Palermo continua a lavorare nell’attesa ormai spasmodica, della prima vittoria in campionato. Cinque partite giocate, due soli punti raccolti ma soprattutto due gol segnati. Un dato, quello relativo alle reti fatte, rabbrividente. I rosanero mostrano sempre più limiti nel reparto offensivo.
Ancor più preoccupante è lo score delle occasioni create: forse, una a partita. Anche ieri oltre il tiro di Kanoutè (clamoroso non prendere la porta da quella distanza) il nulla più assoluto. In cinque match disputati si registrano un gol di Luperini e un’autorete di Evacuo su punizione (velenosa) di Almici.
E gli attaccanti? Al momento impalpabili. Qualche nota positiva da parte di Rauti, che lotta e si sbatte a destra e sinistra pur di creare superiorità numerica e fastidio agli avversari in fase di impostazione. Da Saraniti (uno degli uomini più attesi) e Lucca (uno dei giovani più acclamati) è lecito, anzi, doveroso aspettarsi di più.
E’ chiaro che la responsabilità di uno score così povero non è attribuibile solo alle punte: anche centrocampisti e terzini non hanno fatto certo i salti mortali per mettere in porta i compagni. Il Palermo in questo momento non riesce a tessere trame di gioco particolarmente preoccupanti per gli avversari, che puntualmente con semplicità stoppano le estemporanee sortite in attacco dei rosanero. Un gioco monotematico, lento e prevedibile.
Giocando così probabilmente anche centravanti più quotati avrebbero incontrato parecchie difficoltà. Tuttavia non ci si può girare dall’altra parte con indifferenza e già a gennaio, ovvero tra poco più di un mese, servirà intervenire per ritoccare la squadra e probabilmente, rivedere le valutazioni (esageratamente positive) fatte su qualche giocatore (vedi Kanoutè).
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