Vi starete chiedendo che cosa significhi questo che, ai più, può sembrare forse un titolaccio. Diciamo che oggi, forse più che mai, si dovrà uscire dal guscio che ingloba i diversi, sfumati, accattivanti significati di un derby. Lunedì, i calciatori scelti da mister Boscaglia mettino pure in campo questi principi, lo spirito di rivalità e di lotta che da sempre ha dato quell’aura in più a questi incontri e che spesso, li ha pure determinati.
Il pensiero o l’idea che deve cambiare, nella testa del tifoso rosanero o degli stessi calciatori, è quello che viene prima del grande match. Purtroppo,infatti, la realtà parla chiaro: non sarà uno scontro di alta classifica e neanche di alta cetegoria. Non sarà neppure una partita senza obiettivi, tranquilla e con una classifica già delineata. Anzi, diciamo pure che sarà una gara da dentro o fuori per la banda di Boscaglia: se si sbaglia, si ragioni seriamente sul futuro e sui ruoli di questa società.
Diversa è la situazione per il Catania: un campionato cominciato bene e che sta procedendo ancora meglio, dopo i due punti (su 4) restituiti al club etneo dalla giustizia sportiva che hanno fatto lievitare la classifica. I rossoazzurri possono giocare pure per l’onore, perchè è un derby, perchè si vuole far soffrire il rivale da sempre odiato. Il Palermo no. I rosa devono si pensare a questo, in campo, ma dovranno anche essere tremendamente concreti e capire che nel monday night si lotterà sopratutto per la classifica.
Insomma chi avrà delle pressioni in più, sarà la squadra di Dario Mirri. Giocare per salvare la faccia e per guadagnare punti disperati, che dovranno servire, ad oggi, soltanto per uscire dalla zona che oggi rispedirebbe Crivello e compagni in Serie D. Poi in futuro chissà che questi punti, qualora ottenuti, dovessero servire a ben altri progetti. Per adesso lo scenario è questo e cambiarlo è un dovere della società e dei calciatori.
Lunedì non sarà un dovere battere gli acerrimi rivali perchè “contro il Catania non si può perdere, è il derby”, ma perchè “si devono prendere i 3 punti altrimenti sono guai”. Allo stesso modo, se dovesse arrivare un’altra sconfitta saranno sempre 3 i punti lasciati per strada, proprio come quelli persi contro Bisceglie, Avellino e Teramo. Non è un concetto semplice, ma oggi è la cruda verità per la Palermo calcistica.
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