Trasferta insidiosa, ma per fortuna l’emergenza si attenua.
Confermati dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato col Catania, Broh la novità.
La panchina si allunga. Boscaglia questa volta avrà possibilità di scelta, ma i sei al rientro non sono ancora al top.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Il Palermo a Castellammare di Stabia con uno spirito nuovo. I rosa sono ancora ultimi in classifica, non hanno vinto una partita ma a Catanzaro, e soprattutto lunedì sera contro il Catania, hanno dato segnali di vita, di ripresa, di gioco, insomma sono sembrati una squadra ben diversa da quella delle prime quattro partite.
Inizia così l’articolo di Carlo Brandaleone che sottolinea tre temi di riflessione:
1 – La compattezza della squadra che ha recuperato la gara a Catanzaro in 9 uomini ed ha combattuto come leoni nel derby. Disavventure che devono servire a compattare il gruppo. Squadra ha dimostrato nelle ultime due partite di essere attrezzata per le imprese impossibili, dimostri ora di sapere affrontare con personalità anche quelle abbordabili. Cioè di essere forte anche fuori dall’emergenza.
2 – La mancanza di un bomber, scelta della società che si inizia a far sentire. Saraniti non è un rapace, non è nelle sue corde ma non gli si può rimproverare nulla in fatto di impegno e abnegazione. Bisogna migliorare sotto porta, altrimenti la squadra è destinata a soffrire.
3 – Gli arbitraggi. Dopo gli episodi scandalosi di Catanzaro, nel derby il gol del Catania è viziato da un evidente fallo. Il Palermo non deve avere favori solo per il suo blasone… ma neppure può subire senza reagire gli schiaffi di arbitri a dir poco scarsi. Come se non avesse già i suoi problemi. Mirri, Sagramola e Castagnini si facciano sentire.
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