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Maria Grazia Cucinotta: “Ho subito una violenza e ora do voce alle donne”

“In Sicilia è tempo di aprire le gabbie mentali e liberare le persone che hanno voglia di fare.Ora lavoro a un progetto con Giuseppina Torregrossa”
L’attrice e produttrice pubblica un libro di testimonianze ispirato dalla sua esperienza: “Cresciamo con l’ansia di guardarci le spalle”.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

Maria Grazia Cucinotta è sempre stata in prima linea nella lotta alla violenza di genere, dando vita nel 2019 alla onlus “Vite senza paura”, cui collaborano molte professioniste, tra cui psicologhe, avvocate e magistrate. Ma per la prima volta la celebre attrice, regista e produttrice messinese, ambasciatrice della Sicilia nel mondo, rivela di essere stata a sua volta anche una vittima. Un episodio
traumatico, aggredita da uno sconosciuto in ascensore, riuscendo poi a scappare
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Inizia così l’articolo di Francesco Musolino che intervista l’attrice messinese, che ha riportato la sua esperienza nel libro Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza”. . Vi riportiamo qualche passaggio:

“Mondadori mi ha chiesto di rivelare la mia esperienza e i proventi del libro verranno destinati a creare un fondo finanziario per aiutare le vittime della violenza. Pochi ci pensano, ma le donne che scappano, sono completamente sole, nude… come tutte le mamme sicule. Mi ha sempre fatto
cento raccomandazioni, noi donne cresciamo con l’ansia perenne di doverci guardare le spalle… Nel libro racconto diverse storie ma quelle che mi hanno colpito di più, quelle che mi hanno straziato il cuore, riguardano le bambine che anziché vivere l’infanzia, hanno attraversato l’inferno… Mi ritengo fortunata ad essere nata in Sicilia, la considero il paradiso del mondo e auguro a tutti di metterci piede almeno una volta nella vita.
Sono orgogliosamente siciliana, siciliana ancor prima che italiana… Tornare a vivere in Sicilia? «Ci abbiamo riflettuto anche quest’estate con mio marito. In Sicilia c’è una qualità di vita meravigliosa, il lavoro manca ma è il tempo di aprire le gabbie mentali e liberare le persone che hanno voglia di fare…”

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