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Il Palermo evita la beffa e la vince con la pazienza e la “follia” del suo 10

Cosa è la follia nel calcio? Un concetto difficile ma più che interpretabile. Certe partite forse si possono vincere solo con un po’ di sana pazzia. Quelle giocate, quella inventiva e quella presa di iniziativa individuale che alla fine possono decidere una gara bloccata, contro un avversario tosto e cristallino dal punto di vista tattico. Ecco, oggi i rosa hanno vinto in questo modo, contro una squadra di questo tipo.

Abbiamo assistito ad un primo tempo bloccato, in cui il Palermo faceva la partita e senza pressing avversario poteva permettersi di imbastire la manovra partendo dalla propria retroguardia. Nella prima frazione è mancato però l’ultimo passaggio, oltre che una manovra fluida orfana, forse, del suo cervellone francese Malaury Martin, oggi lasciato giustamente in panchina per recuperare energie. Così, ne escono fuori soltanto un cross di Floriano che Kanoutè non riesce a chiudere in scivolata sul secondo palo e un calcio d’angolo, la cui spizzata di Saraniti non viene raggiunta in estirada sempre dal senegalese. Niente recupero e giocatori mandati a rinfrescare le idee.

Nel secondo tempo si assiste allo stesso carovaccio tattico: siciliani che comandano il gioco e Potenza che parcheggia l’autobus davanti alla propria porta e di tanto in tanto (praticamente mai) prova a ripartire. Ma il Palermo mandato in campo nella ripresa da un geniale Boscaglia, decide di sfruttare meno le fasce, ostruite letteralmente nei primi 45′, e giocare di più centralmente, tra le linee. Mossa vincente, se non fosse che Marcone, il portiere saracinesca del Potenza, avesse deciso di parare praticamente tutto. Interventi davvero superbi e partita stregata.

Poi, la follia a cambiare le sorti del match: Boscaglia fa entrare la fantasia di Silipo e gli inserimenti di Luperini in mezzo al campo. Così quando il punto sembra ormai scritto sul tabellone del Renzo Barbera, “il 10” decide di prendersi la responsabilità tipica di chi indossa quella maglia. Guizzo e iniziativa personale (follia appunto) che gli permettono prima di saltare un uomo e poi di pennellare, come un artista, sul secondo palo. Quì, ecco il centrocampista d’inserimento, ecco la concretezza, a completare il tocco geniale del fantasista rosanero: Palermo 1 Potenza 0.

E dire, che se queste partite poi non si sbloccano, si rischia pure di perderle. Ma se il Palermo ha nel suo repertorio anche l’estro, la follia, il guizzo finale (o chiamatelo un po’ come volete) tale da regalare il bottino pieno anche in queste che sono le partite più ostiche del campionato dal punto di vista della loro dinamica nei 90′, allora questa squadra può sognare e far sognare.