In Sicilia adesso un dato incute particolarmente timore: quello delle vittime. Soltanto ieri 44 decessi; si tratta di un record, così come il dato dei nuovi positivi sull’isola che ieri è salito, come mai dall’inizio della pandemia, a 1837. I morti nella nostra regione sono in totale 1.015. Dati, che fanno preoccupare non poco gli esperti. Galli, direttore dell’Istituto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ieri ha dichiarato:
“Di morti ne vedremo ancora tanti perché certi processi sono in atto. Le infezioni avvenute nei giorni scorsi producono effetti e siamo pericolosamente vicini alla soglia dei 4000 pazienti in rianimazione. Ma purtroppo le terapie intensive si svuotano più con i decessi che per le guarigioni”.
Il numero dei decessi, è un dato che spaventa non soltanto la Sicilia ma tutta quanta la nostra penisola. Soltanto ieri se ne contavano 753 (Il record è stato stabilito il 27 Marzo quando si contarono 969 vittime). Il tasso di letalità resta alto, ossia il rapporto tra i morti e i contagiati. Il numero delle terapie intensive, in costante aumento insieme a quello dei decessi, sono i dati che più devono far riflettere.
La Sicilia, poi, preoocupa particolarmente: 44 decessi in 24 ore non si sono mai registrati, neanche ad Aprile o Marzo, i mesi più bui di questa triste storia. E spesso, non si tratta neanche, come forse si vuol credere, di pazienti di età superiore ai 60 anni. Ieri è morto a Vittoria Gianni Russo, un 58enne infermiere dell’Ospedale “Guzzardi” e Nicandro Di Santo, 55 anni morto per delle complicazioni portate fatalmente dal virus. E la lista potrebbe continuare.
A Palermo, infine, deceduti due parroci: Si piangono Gerardo Garofalo di 77 anni e Girolamo Casella di 55 anni, quest’ultimo colpito da un infarto causato dal Covid.
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