Serie C: “Fermare il campionato è come perdere la guerra”

E’ giusto sospendere per un mese il campionato oppure si deve andare avanti?
Come mai il Covid si è insinuato violentemente all’interno di alcuni spogliatoi?
Quanto pesa il Covid dal punto di vista economico sui club di Serie C?

A questa e a tante altre domande ha risposto Paolo Tavano, direttore generale del Bisceglie che come il Palermo ha dovuto fronteggiare un focolaio violento all’interno del gruppo squadra. E domani il club pugliese finalmente torna in campo dopo 20 giorni e con sole 6 gare disputate. La squadra con più partite da recuperare in tutta la Serie C. Ma si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel.
Vi riportiamo qualche passaggio dell’intervista realizzata da TuttoC.com.

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“Il Covid all’interno del nostro spogliatoio? Questo è un fantasma, ci siamo chiesti come sia stato possibile e dove abbiamo potuto sbagliare. Abbiamo dei sanitari bravi e competenti adottando tutte le misure ma non sappiamo come si possa essere verificato questo focolaio… I calciatori hanno grande voglia di tornare in campo. Vedremo poi in campo le condizioni dei ragazzi che sono stati traumatizzati, il mister sta facendo un grande lavoro anche da psicologo per recuperare al meglio quelli che sono rientrati in gruppo“.

“Sospendere per un mese il campionato? Condivido pienamente quanto detto da Ghirelli, il calcio deve essere una speranza. La speranza di vedere la luce in fondo al tunnel, se sospendiamo è come perdere una guerra. Deve essere un messaggio di fiducia per continuare la battaglia, speriamo poi il Governo che si ricordi le spese che stiamo affrontando in questo periodo.
Il peso economico sostenuto per il Covid ci ha già fatto uscire fuori dal budget ma i soci ci stanno aiutando per poter andare avanti per tutto il corso del campionato.
Più bella la vittoria con il Foggia o con il Palermo? Abbiamo rispetto di queste squadre, per una società come il Bisceglie vincere una partita contro il Palermo ti dà maggiore carica per andare avanti“.

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