Vecchia società, il Tribunale federale proscioglie l’ex dirigente.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Un altro round in aula, un altro proscioglimento. Il Tribunale federale nazionale ha respinto le accuse mosse dalla Procura federale nei confronti di Rino Foschi, deferito per i fatti che hanno portato al fallimento del Palermo…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come per l’ex ds rosanero la Procura Federale aveva chiesto il deferimento in virtù del suo ruolo di presidente durante il periodo fra la gestione Sport Capital e quella di Arkus. Già una prima volta Foschi era stato assolto dal Tribunale Federale che ha avviato un procedimento a parte rispetto a quello che riguarda Zamparini e gli ultimi amministratori della vecchia società rosanero. I pm federali, dopo il primo proscioglimento, si erano rivolti alla Corte d’Appello chiedendo ed ottenendo l’annullamento della sentenza e il rinvio al Tribunale. Ma ieri il collegio ha prosciolto Foschi dalle accuse avanzate dalla Procura Federale e cioè di “aver determinato una gestione anti-economica della società fino a comportarne il dissesto e per non aver posto in essere utili interventi di ricapitalizzazione“. Sempre ieri però il Tribunale Federale presieduto da Cesare Mastrocola ha inflitto 2 anni di inibizione a Flavio Persichini, l’ultimo amministratore dell’Us Città di Palermo prima del fallimento. Persichini, stando a quanto segnalato dai curatori fallimentari, «sembrerebbe essere la longa manus» dei fratelli Salvatore e Walter Tuttolomondo, arrestati lo scorso 4 novembre, scrive Giardina in conclusione di articolo.
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