Dopo tre vittorie consecutive la stagione del Palermo sembrava aver trovato la giusta svolta dopo l’odissea coronavirus che gli atleti rosanero avevano dovuto affrontare per diverse settimane, forse per questo la partita con la Turris fa ancora più male. E’ ovvio dire che le partite si possono certamente perdere, anche al 90’+5 quando non trovando il varco giusto lasci spazio all’avversario.
Il banco di riflessione dopo la partita che ha riportato il Palermo sulla terra non si lega alle qualità tecniche dei giocatori, ma sorge un dubbio: nelle partite contro squadre come la Turris quali possono essere i giocatori in grado di spronare e trascinare con se la squadra?
Abbiamo visto un Saraniti parecchio nervoso per tutti i minuti in cui è rimasto in campo, il sangue freddo e l’esperienza di un giocatore navigato come lui dovrebbero e potrebbero aiutare gente giovane come Lucca, Rauti e Silipo.
Abbiamo visto uno stanco Almici e un poco decisivo Crivello (autore comunque di una buona gara sul piano tecnico). Un focus forse va fatto in mezzo al campo, dove tra Broh e Odjer il secondo è sembrato quello più furente e dal passo più deciso e dove sono mancate le geometrie di Martin, che non ha saputo utilizzare un fallo tattico dal peso d’oro per atterrare Pandolfi.
Proprio Martin dovrebbe essere una chioccia per i giovani Luperini, Odjer, Broh vestendo l’abito da professore del centrocampo rosanero. Il carisma va forgiato nel corso della stagione, ma forse una squadra giovane e dalle mille aspettative avrebbe bisogno di qualche pilastro in più all’interno dello spogliatoio. Il rientro di Santana potrebbe rappresentare una certezza in più per mister Boscaglia, non solo in riferimento al minutaggio ma alla spinta morale che un giocatore che ha calcato la Serie A può trasmettere ai suoi compagni.
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