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Il Palermo rompe i muri delle “piccole”: al Barbera si possono vincere tutte?

Ex Palermo Saraniti

Certo che non si possono vincere tutte, o meglio, si potrebbe. Ma poi è chiaro che è un’impresa quasi impossibile perchè in 90′ minuti può succedere di tutto e tanti, tantissimi fattori, possono determinare i risultati. Ma già solo pensarla una possibilità del genere, non è cosa da poco. Esprimere un concetto grosso e forse azzardato come questo, presuppone infatti delle ragioni di fondo che vi spiegheremo con molto piacere.

Perchè questo Palermo non potrebbe vincerle tutte? Perchè anche se poi i ragazzi di Boscaglia con il loro gioco arrembante e dominante hanno dimostrato di poter far crollare il muro avversario, capiteranno sempre le giornate in cui, vedi il match contro la Turris, mancherà quella cattiveria sottoporta e quel furore che poi alla fine ti permettono di fare un gol in più dell’avversario.

Per scrivere una risposta positiva volta a confutare quella appena data, forse dovremmo fare un passo indietro e chiederci se questa aggressività e fame sottoporta si possono allenare, se sono aspetti migliorabili settimanalmente. Il problema non è saper far gol, ma saperlo fare sempre, ogni domenica. Floriano sa far gol, ma ieri non era lucido davanti al portiere (solo per citarne uno); chiaro problema  di ‘atteggiamento non certo di qualità. Fortuna che poi sono arrivati prima un rigore ben calciato da Almici e poi una frustata di Marconi di testa ad indirizzare la gara, chiusa, poi, dal gol di Saraniti.

Incredibile il calcio, se pensiamo che forse contro la Turris i rosanero avevano pure giocato meglio ma alla fine il bottino ha recitato 0 punti. E la linea sottilissima che ha reso diversa una gara dall’altra, non è stata che la lucidità negli ultimi 10 metri. I dettagli alla fine fanno vincere le partite. Ma lo score non è mica male: nelle ultime 4 gare giocate in casa 3 vittorie (brillante solo l’ultima a dire il vero). Il Palermo potrebbe vincerle tutte, ma non può per una questione fisiologica. Può vincerle quasi tutte, perchè ha dimostrato di sapere rompere il muro delle piccole, che poi al Barbera avranno sempre lo stesso atteggiamento difensivo e umile; perchè è così che i rosa costringono a giocare.

La lucidità e l’aggressività nei momenti che contano in un incontro, non possono diventare carte immortali grazie al lavoro settimanale: possono però diventare durature, avere una vita lunga, permettere di dominare le partite per più settimane e di conseguenza (non è una scienza esatta), vincerle. Poi si dovrà lavorare anche sul come conquistare i 3 punti immeritatamente, perchè anche quella è una grande dote. Azzannare la partita, “rubarla” in termini grezzi. In trasferta vale un’altra teoria, che è quella anticipata un istante fa ma di cui non vi parleremo adesso perchè questa…è un’altra filosofia.