Corsa ai rientri prima dell’alt. Già alle stelle i prezzi dei voli.
Dal 21 dicembre non si potrà viaggiare. A decine di migliaia anticipano il ritorno al Sud.
In poche ore tariffe raddoppiate. La Regione pianifica controlli: tampone o quarantena.
Esauriti i posti sugli Intercity da Roma nei giorni caldi . A dicembre attesi 450 mila arrivi in aereo. Ryanair riduce i collegamenti nel periodo dei divieti.
Controlli con il termoscanner sui passeggeri che sbarcano all’aeroporto di Punta Raisi.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Adesso il problema è il rientro anticipato. Perché lo stop ai viaggi fra regioni scatta dal 21 dicembre, e complice lo smart working decine di migliaia di siciliani emigrati stanno già tornando: i treni notturni da Roma e Milano nelle date clou sono già esauriti, e per gli aerei le tariffe cominciano già ad alzarsi.
Inizia così l’articolo di Claudio Reale che sottolinea come sono attesi nel mese di dicembre circa 450mila passeggeri, solo negli scali di Catania e Palermo. L’assessore Razza ha chiesto un parere agli esperti: quarantena obbligatoria per chi rientra o test? Ed in memoria ci sono ancora le immagini di marzo, del grande esodo di gente che invase la stazione centrale di Milano.
Ora quella folla si spalmerà su un calendario molto più dilatato: ci sono due settimane senza limitazioni, ma le ultime date iniziano già a essere sold out. Giovedì mattina, ad esempio, gli Intercity notte in partenza alle 21,31 da Roma Termini per Palermo di venerdì 18 e sabato 19, gli ultimi due utili per arrivare in Sicilia entro la mezzanotte del 21,erano prenotabili: ieri pomeriggio erano già esauriti, scrive Reale.
Stessa cosa per gli aerei che sebbene non siano esauriti fanno registrare un aumento vertiginoso dei prezzi: ad esempio un Milano-Palermo in partenza il 20 e di ritorno il 7, ieri mattina poteva essere acquistato a 66 euro, mentre già ieri pomeriggio era salito a 129,99. Il Roma-Palermo è salito in poche ore da 74 a 138 euro.
Al contrario, per evitare di viaggiare con aerei vuoti, molte compagnie stanno cancellando i voli dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Sul fronte sanitario e della prevenzione ci si interroga sul da fare: la quarantena, per una vacanza così breve, è considerata troppo lunga e dunque inapplicabile, mentre il tampone rapido in aeroporto è un’opzione che gli esperti considerano in questa fase non del tutto efficace per scoprire eventuali contagiati in fase di incubazione, scrive Reale.
Come altra opzione ci sarebbe il tampone da fare prima della partenza ma renderlo obbligatorio sarebbe anticostituzionale oltre che non risolverebbe
comunque il problema dei contagiati in fase di incubazione.
Soluzioni difficili ma intanto quello dei rientri anticipati sembra un grosso buco nel nuovo DPCM.
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