Errori ripetuti, approccio soft, continui cambi negli 11.
Una squadra costruita per vincere resta un’incompiuta.
3 le sconfitte esterne del Palermo, nelle 6 gare giocate. Peggio in trasferta hanno fatto solo Potenza e Bisceglie.
1 il punto per i rosanero nelle ultime due gare: sulla carta, avrebbero dovuto lanciare l’assalto alle zone alte della classifica.
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.
Non è un Palermo dai piani alti. Non lo può essere una squadra che perde ogni occasione per il salto in zona playoff dove è entrata una sola volta e prontamente ne è uscita senza sfruttare le altre occasioni.
Inizia così l’articolo di Fabrizio Vitale che sottolinea come il Palermo ha perso contro tre matricole provenienti dalla D e che hanno iniziato il torneo in ritardo anche rispetto ai rosanero. Una squadra costruita per la B che finora ha deluso e che sembra stia facendo il minimo sindacale come quello di essersi scrollata di dosso l’ultimo posto in classifica, con uno scatto di orgoglio nel periodo di maggiore difficoltà legato al Covid.
Troppi alti e bassi, troppe situazioni che non tornano. Perché se una squadra dà il meglio di sé quando è falcidiata dalle assenze e non costruisce su questo bottino la strada del successo, quando ritorna a ranghi normali evidentemente ha lacune, scrive Vitale.
5 gol presi in due partite e tutti molto simili. Se è vero ciò che sostiene Boscaglia e cioè che questa non è la classifica del Palermo, vale la pena chiedersi perché allora si trova lì. Poca malizia, poco cinismo, manca un leader: e la società, poi, fa scelte discutibili come affrontare la trasferta a Foggia in pullman con 10 ore di viaggio per l’andata e altrettante per il ritorno.
Dopo 13 giornate il Palermo dà l’impressione di essere un’incompiuta nella costruzione e nella gestione: il calcio offensivo di Boscaglia non trova riscontro negli interpreti che non lo sanno mettere a frutto, scrive Vitale che sottolinea come in fase difensiva emergono i limiti di una visione estrema della fase di non possesso.
Nel Palermo attuale manca equilibrio da trovare anche facendo scelte diverse sia nel modulo che negli interpreti, provando a puntare su un’intelaiatura definitiva: Somma, Palazzi e Luperini cercano una collocazione stabile.
Le attenuanti post-Covid sono finite e se il Palermo è stato veramente costruito per vincere deve iniziare a dimostrarlo puntando almeno al 4° posto.
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