I primi casi di Covid-19 si sono verificati a Wuhan, precisamente nella provincia di Hubei, alla fine di Novembre 2019. Lo Stato cinese ha rilasciato la sequenza genomica del virus il 10 Gennaio 2020 e poche settimane dopo, ha cominciato a proporre una serie di contromisure rigorose anti Coronavirus. Se andassimo in Cina oggi, ci sembrerebbe tutto così surreale poiché l’epicentro da cui tutto è partito, oggi è CovidFree. Strano da credere eppure, se facessimo una passeggiata fra le strade di Wuhan, vedremmo gente senza mascherina, ristoranti stracolmi e senza obbligo di distanziamento sociale e addirittura, giovani spensierati all’interno di locali e discoteche. Come mai? La risposta è nelle 3T.
Le azioni di sanità pubblica adottate dalla Cina riguardano una strategia chiamata 3T: testare, tracciare e trattare. Sostanzialmente, se un soggetto risulta positivo, tutti gli abitanti di quel paese vengono tamponati; viene eseguito il tracciamento automatico attraverso la capillare presenza delle telecamere che registrano da anni gli spostamenti, comportamenti e dati biometrici come il riconoscimento facciale, analisi dei big data attraverso app, insieme alle dichiarazioni rilasciate dai cittadini stessi. Infine isolamento e trattamento sanitario. Un modus operandi totalmente differente rispetto a quello italiano e impossibile da utilizzare in paesi come il nostro, dove il diritto della privacy non può essere violato così facilmente. Un modello che era stato usato solo in Veneto e che l’Oms aveva caldeggiato per bloccare i contagi ma che poi è stato totalmente ignorato.
Se dovessimo confrontare anche numericamente, il numero dei tamponi effettuati fra Cina e Italia noteremmo una differenza abissale: differenza di 146.000.000 tamponi. A Wuhan in un solo giorno sono stati fatti circa 11.000.000 di tamponi mostrando quindi grandi potenzialità di tracciamento. La capacità di risposta operata in Cina permette di isolare quante più persone abbiano avuto contatto anche indirettamente con un positivo e di conseguenza bloccare tempestivamente un possibile contagio. Una capacità di intervento straordinariamente efficiente, rispetto al nostro paese dove assistiamo a file chilometriche e tempistiche lunghe prima di effettuare un tampone
In Italia quindi, paghiamo a caro prezzo la nostra libertà, bene essenziale quanto distruttivo in questo periodo di pandemia. Ma adesso ci domandiamo, cosa conta davvero di fronte ad un nemico così imprevedibile?
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