De Bellis: «Con i tifosi un legame d’amore, uno di loro mi regalò anche una scimmia. La chiamai Chica, viveva con me allo stadio».
“Vilardo ci portò in tournée negli States, ma pagò solo il biglietto dell’aereo. E ci costringeva a lunghissime trasferte in treno anche di due giorni”.
“La squadra attuale non è male, ma è stata assemblata con troppo ritardo. Si è dato un vantaggio alla Ternana e al Bari”.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone, nella sua consueta rubrica Cuori Rosanero, è dedicato all’intervista con Tonino De Bellis, alla sua lunga storia d’amore con Palermo e con il Palermo, dove arriva giovane 20enne da Taranto e dove rimane per sempre. Mingherlino e non altissimo, è la dimostrazione che grinta e cuore possono rendere possibile qualunque impresa. Poi 3 anni a Venezia ed il ritorno a Palermo, dove aveva trovato l’amore della sua vita. Ma anche il rimpianto per un accordo mai raggiunto tra l’allora segretario Vilardo e Moratti dell’Inter, dopo che De Bellis si era allenato 3 giorni a Milano. Ma Vilardo lo mandò a Venezia.
Il ricordo di trasferta in treno che duravano anche due giorni e lo stadio come casa dove vivere assieme anche ad altri giocatori di altri sport perché all’epoca il Palermo era una polisportiva. La tournée in America con i pasti a carico dei giocatori e l’aiuto degli emigrati. La chiusura sul Palermo di ora, la preoccupazione per una Serie A che chissà quando si potrà rivedere a Palermo…
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