Che storia, Ficcadenti. Tanti allenatori italiani si possono trovare da tutte le parti del mondo. Di solito si pensa poiché in Italia non hanno avuto modo di esprimersi o saputo fare bene. Invece, anche oltre i confini si trova la qualità, sempre con le dovute proporzioni.
È il caso di Massimo Ficcadenti, allenatore del Nagoya Grampus Eight, squadra che milita nella massima serie giapponese, la J1 League. È in carica da settembre 2019, entrato a campionato in corso sostituendo Yahiro Kazama, che nel 2017 ha conseguito la promozione dalla seconda serie. Alla prima stagione, contribuisce a ottenere la salvezza: 13ma posizione a 37 punti, a pari merito con gli Urawa Red Diamonds, +1 dalla zona playout.
Dall’inizio alla fine
Quest’anno solare, invece, ha modo di conoscere la rosa fin dall’inizio e il rendimento dice altro. Dopo 34 giornate, la classifica ha visto Ficcadenti al 3o posto, valido per i turni di qualificazione nella Champions League asiatica, con 63 punti. Davanti, solo il Gamba Osaka a -2 e il Kawasaki Frontale a 85 punti. Sono 19 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte, con la soddisfazione di essere al momento la miglior difesa del campionato. 28 i gol subiti (45 quelli fatti): la seconda in questo dato è la capolista Kawasaki a 31. In totale, sono 46 le partite di Ficcadenti nella panchina del Nagoya: 22 vittorie, 10 pareggi e 16 sconfitte.
I protagonisti
Non c’è un vero e proprio bomber in squadra: è il gruppo che conta di più. Colui che ha segnato di più è il brasiliano Mateus (9 gol). Seguono Naoki Maeda (7) e Mu Kanazaki (6). Grande aiuto anche da parte del centrocampo: ben 4 gol per un altro brasiliano, Gabriel Xavier, e Hiroyuki Abe. A 3 reti,
Sogni
Dopo la promozione in J1 League, la tifoseria torna a vivere nuovamente felici soddisfazioni per la qualificazione alla prossima Champions League asiatica. L’ultima partecipazione risale a quasi 10 anni fa: la stagione 2012 racconta l’eliminazione agli ottavi da parte dell’Adelaide United in Australia.
Il passato…
Ficcadenti non è nuovo al calcio giapponese. Infatti, prima di approdare al Grampus, è stato nella panchina del Sagan Tosu, squadra in cui ha allenato di più, e al Tokyo. In entrambe le esperienze, sono state sempre le vittorie a prevalere, ma i pareggi e le sconfitte sono state di più rispetto a quelle sulla panchina del Nagoya, dove sta attualmente. Il tecnico di Fermo sembra ormai aver trovato la sua dimensione in Giappone, paese in cui allena ormai dal 2014.
…anche in patria
In Italia, è ricordato per aver giocato da mediano da meta degli anni ’80 fino agli inizia degli anni 2000 con le maglie di Verona, Messina, Sambenedettese, Torino e Ravenna. Quasi 400 presenze e una ventina di gol tra Serie A, B e Coppa Italia. Il ritiro nel luglio 2001, poi la carriera da allenatore. Pistoiese, lo stesso Verona, Reggina, Piacenza, Cesena e le due volte a Cagliari.
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