Sandra Zampa, sottosegretaria alla salute, intervenuta al programma su Rai 3 “Agorà”, ha espresso la sua idea riguardo l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid affermando che questa può essere la precondizione per lavorare nel settore pubblico. La sottosegretaria, infatti, vorrebbe rendere obbligatorio il vaccino contro il coronavirus per alcune categorie di lavoratori.
Queste sono le sue parole riguardo il vaccino: “Credo che debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico. Se dovessimo renderci conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare, io penso che nel pubblico non si possa lavorare. Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita. Il nostro paese ha deciso che i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle scuole pubbliche. Non credo che possa non valere per i medici, per gli operatori sanitari, per gli insegnanti“.
Aggiunge, inoltre, che la campagna di comunicazione sull’importanza del vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 è già in partenza. Zampa però non è l’unica a pensarla in questo modo, anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri la pensa allo stesso modo riguardo l’obbligo del vaccino per alcuni lavoratori. Sileri, infatti, dichiara: “Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Posso capire il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro“.
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