“Barbera”, si cerca intesa sul canone

Ancora il canone a far discutere e tener banco, nelle vicende societarie.

Il club disposto a pagare 106 mila euro, il Comune ne chiede più del triplo. Inviata una perizia alla Commissione competente.

L’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia, riflette una discussione che aveva preso piega quest’estate.

Essa si era conclusa con la concessione della convenzione di utilizzo dello stadio Renzo Barbera, firmata dal sindaco Orlando.

Non si è trovato un accordo sullo snodo principale ovvero sulla cifra da versare alle casse comunali.

Un argomento ripreso durante il bilancio approvato la scorsa settimana.

E’ stata richiesta “l’apertura di un confronto tecnico conciliativo con la commissione comunale“, che aveva stabilito in 341.150 euro a stagione l’importo da versare come canone di utilizzo dell’impianto di viale del Fante.

Ritenuto l’importo troppo alto, la società ha così affidato ad un professionista l’incarico di “redigere una relazione di consulenza volta a stimare il più probabile valore di mercato e il più probabile valore del canone di concessione attribuibile all’intero complesso sportivo ed uffici dello stadio“.

La perizia sarà svolta con un metodo diverso da quello utilizzato per le analisi della Commissione comunale. Perché si legge nella nota al bilancio, potrebbe essere rilevato un valore del canone inferiore a quello proposto pari circa a 106 mila euro.

“In considerazione di tale rilevante differenza – si conclude nella nota integrativa al bilancio – la perizia è stata inviata agli uffici comunali competenti con la richiesta dell’apertura di un confronto tecnico conciliativo con la commissione comunale“.

Un confronto che possa ridurre la cifra da pagare come canone annuo sino al 2026. La convenzione approvata permette del resto, una nuova valutazione, in base alle condizioni di pieno utilizzo dell’impianto, cosa che nel 2020 non è mai avvenuta per via della pandemia in corso.

Se fra le due parti non si dovesse avviare un confronto costruttivo o un accordo conciliante, si legge in nota, il prossimo passo sarebbe l’avvio della procedura di arbitraggio prevista per simili fattispecie.

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