Il vaccino contro il Coronavirus può essere un’arma per sconfiggere la pandemia, ma soltanto se la popolazione accetta di sottoporsi ad esso. Le autorità stanno in questi giorni portando avanti una campagna per incentivare la somministrazione delle dosi, ma in tanti ancora non vogliono accettare. Sebbene sia un atto volontario, infatti, raggiungere l’immunità di gregge senza una risposta ottimale sarebbe impossibile. Per preservare la salute pubblica, dunque, si sta anche pensando a come gestire coloro che rifiutano di vaccinarsi. Ruggero Razza, a tal proposito ha le idee chiare.
Imporre delle restrizioni ai non vaccinati potrebbe in futuro essere inevitabile. L’Assessore alla Salute ne ha parlato in un’intervista al Giornale di Sicilia. “Si possono introdurre limitazioni di alcune attività per chi non è vaccinato. Questa è una mossa ragionevole e ha già avuto successo con i vaccini per i bambini. Si può limitare l’accesso a luoghi come palestre, piscine, stadi oppure si può impedire di viaggiare, entrare in uffici o a bordo di mezzi pubblici a chi non dimostrerà di essere immune. Mi auguro che non siano necessarie misure più stringenti“, ha detto Razza. La discussione in merito con il Ministro Roberto Speranza è già stata avviata e la volontà è quella di attuare una linea comune nazionale: “Non deve accadere che una Regione cambi regole o priorità nella vaccinazione“.
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