La certezza o il vero dilemma, in vista di un nuovo decreto che potrebbe essere annunciato questa sera, rimangono le scuole. Come detto e scritto a più riprese, si ritornerà nelle scuole in presenza dal 7 gennaio. Alla luce di quello che stiamo vivendo (una sorta di continuazione della seconda fase o inizio di una terza), è bene però capire quali potrebbero essere i rischi insiti in questa mossa, rischiosa ma necessaria, da parte del governo.
I problemi sono l’ingresso e l’uscita
Il problema non sarebbe rappresentato dal luogo classe di per sé, ma dai flussi che certamente si presenteranno all’ingresso e all’uscita dal plesso scolastico. E quello dei trasporti pubblici è un tema che calza a pennello e dal quale partire, per capire cosa è meglio fare per ridurre i rischi al minimo. La fase del virus, non ci permette di fare sogni sereni, non ancora: c’è una variante inglese da non sottovalutare, una campagna vaccinale che procede anche se a rilento e dei numeri sui nuovi contagi non proprio confortanti.
Le parole di Lagalla
Sul tema scuola, è intervenuto l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla: “I dati epidemiologici su materna e media, aggiornati a dicembre, ci dicono che non esistono dimostrazioni di cluster o focolai in quell’ambito, gli istituti sono posti sicuri. Abbiamo individuato soggetti contagiati altrove e il tasso dei positivi è inferiore all’uno per cento. Sappiamo bene che la sospensione delle attività didattiche in presenza fu determinata dalla necessità di decongestionare la mobilità generale e il sovraccarico dei mezzi di trasporto. Noi abbiamo agito in questo senso. Sulla base dei Dpcm, abbiamo operato in un lavoro di squadra, con le prefetture e gli assessorati competenti, nonché l’ufficio scolastico regionale, per approntare dei piani operativi adeguati per il potenziamento dei mezzi di trasporto su scala provinciale“.
Razza predica prudenza
Nonostante l’ottimismo dell’assessore, Ruggero Razza predica invece attenzione in un’intervista rilasciata a LiveSicilia.it: “Abbiamo concordato con l’assessore Lagalla che le Usca Scolastiche, istituite solo in Sicilia, proseguiranno le azioni di screening negli istituti. Dobbiamo mantenere la massima attenzione e credo che sarebbe servita una maggiore prudenza, magari aspettando una settimana dalla fine delle vacanze per vedere l’andamento”. Molti sono gli esperti che hanno consigliato più cautela“.
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