La passata stagione di Serie D, ha messo in mostra coloro i quali sembravano essere dei punti fermi della squadra rosanero. La classica ossatura su cui la società, in sede di calciomercato avrebbe poi puntellato ed operato.
Tanti giovani interessanti e di prospettiva e giocatori d’esperienza che potessero servire in un campionato ostico quale si sta rivelando la Serie C.
Questo binomio viene così incarnato da due calciatori in particolare, Masimiliano Doda ed Edoardo Lancini, entrambi protagonisti della cavalcata rosanero.
MASIMILIANO DODA, UNA SERIE D DA RECORD
Partendo dal terzino albanese, riscattato quest’estate dal club di viale del Fante, Masimiliano Doda è stato uno degli under migliori del Palermo vincitore del girone I, un talento su cui il Palermo ha fortemente creduto.
Favorito infatti dalla regola degli under, che obbligava l’allora mister Pergolizzi a farne giocare almeno titolari, Doda aveva il posto garantito sulla fascia.
E le sue doti non sono mai state messe in discussione: grande spinta offensiva e tecnica, cercato spesso dai compagni, era un elemento a cui Pergolizzi difficilmente rinunciava.
Suo anche un gol che ha portato al vantaggio contro il Roccella, in una delle trasferte che ha visto a segno, nella stessa gara anche un altro under, Danilo Ambro, ora in forza alla Vibonese.
In Serie D ha disputato 21 gare, in cui è subentrato solo una volta, questo dato può bastare a far comprendere quanto il Palermo abbia creduto in questo ragazzo classe 2000. Ha saltato 4 gare per infortunio, una caratteristica che si è evidenziata anche in ritiro e che ha tenuto in apprensione anche i dirigenti del Palermo, che sono corsi ai ripari con il pronto acquisto di Almici.
Con la maglia rosanero, attira anche l’attenzione della Nazionale, a testimonianza la sua assenza durante la gara con la Palmese.
Nemmeno la concorrenza con Accardi incuteva timore a Doda, che anzi sembrava avere discreti vantaggi sul giovane difensore palermitano, non solo per la regola degli under ma anche per questa maggiore spinta offensiva che l’albanese garantiva. Accardi veniva infatti spesso utilizzato in fase difensiva, talvolta anche come centrale.
IL PRIMO ANNO TRA I PROFESSIONISTI, LA CONCORRENZA CON ACCARDI
Oggi il presente racconta una storia totalmente diversa: Doda relegato alla panchina, poco minutaggio e il Covid che sembra aver colpito duro proprio il giovane talento albanese. Tutti fattori che hanno inciso sulla sua assenza dal terreno di gioco.
In Serie C serve maggior esperienza, e il classe 2000 deve ancora crescere: le prestazioni di Accardi sulla fascia, sempre più convincenti sul piano della grinta, hanno sicuramente scalzato ogni possibile spazio a Doda.
Ha avuto anche le sue possibilità ad inizio anno che forse gli son costate care, tra queste diversi errori in marcatura, come quello costato il gol dell’Avellino al Renzo Barbera, ad opera di D’Angelo.
Sinora per Doda sono solo tre le presenze, 62’ con la Ternana e 29’ con l’Avellino uscito poi per infortunio, ritornato poi con la Casertana ed entrato al 78’, rimediando un giallo.
Un destino incerto per un talento che non va sprecato e che ha bisogno di continuità: ma il miglior Masimiliano Doda, non più bruco, deve diventar farfalla.
LANCINI, LEADER IN D
Un discorso simile riguarda Edoardo Lancini. Leader della difesa in Serie D, punto fermo e persino goleador della passata stagione.
Per lui 23 presenze, 2 gol contro Cittanovese e Nola, punti preziosi per la capolista, un assist al bacio per uno dei gol più belli della stagione, quello del capitano Santana contro il Licata.
Poche sbavature difensive, le partite saltate sono riferite ad una somma di ammonizioni, nel corso del campionato, e un rosso, per doppia ammonizione, che all’epoca fece discutere.
La difesa solida del Palermo, soprattutto in trasferta ha fatto scalpore, Pelagotti ha mantenuto per diverse gare la porta inviolata, merito anche di un ottima difesa.
IL PRESENTE TRA INCOGNITE E RINASCITA
Quest’anno invece, Lancini sembra esser tornato dietro le gerarchie: aveva però cominciato il tutto come da pronostico, ovvero da titolare. Le prime quattro partite hanno visto l’ex Brescia protagonista, che come tutto il Palermo non ha brillato.
Poi è giunto il Covid e lui come tanti altri ne è rimasto vittima, a lungo. Ritornato solo nella gara contro la Casertana per 12’, ha poi fatto il suo ritorno in campo contro la Vibonese, sostituendo Marconi squalificato, ormai leader indiscusso della retroguardia rosanero.
A Vibo Valentia non ha sfigurato, difendendo in maniera ordinata e precisa. Contro il Bari sostituisce nuovamente Marconi, per infortunio, salvo poi uscire anche lui infortunato.
Conclude così il 2020, con 7 presenze di cui 5 da titolare e due da subentrato.
Adesso per Lancini una nuova occasione: Marconi infortunato, per almeno 3 settimane, dovrà stare fuori dal campo. Il primo candidato è proprio lui, eroe della passata stagione.
Il primo obiettivo è dimostrare che non mancano certo le doti dello scorso anno, né le qualità ma che serve solo benzina nelle gambe e fiducia per ritornare il Lancini di un tempo.
LEGGI ANCHE
Boscaglia con il rebus difesa: se sta bene lo risolve Lancini
Al Palermo serve la svolta esterna
La prima dell’anno lontano da casa è un tabù
SEGUICI SU FACEBOOK | INSTAGRAM | TWITTER
Doda e Lancini io li venderei subito, non sono giocatori che possono aiutare il Palermo ad andare in serie B.