USA nel caos: assalto al Campidoglio. E c’è un italiano a guidare il golpe.
Donald Trump non vuole ammettere la sconfitta e col suo atteggiamento alimenta proteste e manifestazioni che rischiano di degenerare. Come è successo ieri quando un gruppo di suoi seguaci e sostenitori è entrato con la forza nella sede del Congresso scatenando ovviamente la reazione della polizia. Il bilancio è tragico: 4 morti in quella che è stata considerata una delle giornate più buie della democrazia americana degli ultimi decenni.
A Washington dichiarato lo stato d’emergenza fino al 21 gennaio, mentre alla Casa Bianca appare sempre più probabile la rimozione immediata di Donald Trump. Che Facebook blocca per 24 ore.
L’assalto dei sostenitori di Trump al Campidoglio di Washington durante la seduta che doveva confermare la vittoria democratica alle presidenziali. E poco prima, Trump, che poi cercherà di fermare i rivoltosi, aveva detto: “Non ci arrenderemo mai“. Queste le sue parole ai manifestanti riuniti a Washington per la marcia verso il Campidoglio, poi degenerata in violenza. Muore una donna all’interno del Congresso.
Rivolgendosi al paese il neo presidente Biden ha detto: “La nostra democrazia è sotto una minaccia senza precedenti, una minaccia che non abbiamo mai visto nella storia moderna“.
Oltre alla donna, Ashli Babbit, una veterana dell’aeronauti fedele a Trump, altre tre persone sono morte durante le proteste; lo dichiara il capo della polizia di Washington, sottolineando che i decessi sono legati ad emergenze e complicazioni mediche. I feriti, sarebbero 13.
E c’è un italiano alla guida del golpe: si chiama Jake Angeli, detto lo sciamano per il suo consueto abbigliamento. Le origini italiane sono evidenti dal cognome. Angeli è un complottista e negazionista che ha un largo seguito sui social. Assieme all’uomo con i piedi sul tavolo che si vede nelle foto, ha scritto un messaggio: “Noi non ci arrendiamo“.
Angeli è un personaggio molto noto negli ambienti dell’ultra-destra complottista americana e da sempre è in prima linea nelle manifestazioni contro “l’elezione rubata”, di cui parla Trump. E’ un sostenitore dell’idea che i mondo sia governato da una rete di pedofili che odiano Donald Trump che per lui è invece un idolo.
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