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Abbiamo deciso di dare i numeri… Facciamo i conti in tasca al Palermo. Le scadenze

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Palermo – Abbiamo deciso di dare i numeri… Facciamo i conti in tasca al Palermo. Le scadenze.

Abbiamo deciso di dare i numeri, non nel senso di dire corbellerie come magari qualcuno può pensare ci capiti spesso, ma nel senso di numeri veri di quelli a tanti zero.
La premessa è che sia Dario Mirri che Tony Di Piazza devono completare il proprio conferimento di fondi nel Palermo FC, come da accordi, nei tempi e nei modi pattuiti.
Ad oggi, 4 gennaio 2021, entrambi hanno messo una propria quota parte ma a breve ci saranno delle scadenze da rispettare. Immancabilmente, pena pesanti conseguenze.

Le scadenze

Vediamo le scadenze che toccherà rispettare a Tony Di Piazza considerato che l’ex vicepresidente ha comunicato di voler esercitare il proprio diritto di recesso. Alla data odierna, Di Piazza, dei sei milioni di euro corrispondenti al proprio 40%, ha bonificato sul conto corrente della società due milioni ed ottocento mila euro. Da qui a giugno dovrà quindi immettere ancora tre milioni e duecentomila euro da corrispondere in tre rate, di poco superiori quindi ad un milione ciascuna, la prima delle quali in scadenza tra appena ventisette giorni, il 31 gennaio.

Prima di andare avanti però facciamo un piccolo passo indietro che risulta fondamentale per capire meglio la situazione. Ma quanto valgono oggi le quote di Di Piazza, ovvero quanto dovrà essergli corrisposto per il suo diritto di recesso, sempre che venga ritenuto esercitabile? La risposta non è poi così difficile, ovvero il 40% del capitale sociale di Hera Hora al netto delle perdite già accumulate nel Palermo. Diciamo che ad occhio e croce dovrebbe valere non di più di 4 milioni.

Il presidente della Sampdoria non può acquistare il Palermo

Riprendiamo adesso da dove ci eravamo lasciati e lo facciamo facendo banalmente i conti della serva. Se davvero la sua quota vale 4 milioni di euro e deve uscirne ancora 3,2 dopo aver completato il conferimento delle somme di sua competenza ne recupererebbe appena 800 mila con una perdita totale, quindi, di 2 milioni di euro. Considerato che ne ha già usciti 2,8.

E qui i nodi vengono al pettine. Cosa gli conviene fare a questo punto? Non pagare più quanto gli spetterebbe, perdendo le sue quote e di conseguenza il diritto al recesso, o rispettare le scadenze? O non rispettarle, ritenendosi comunque nel giusto, ed intraprendere una lunga e dispendiosa guerra giudiziaria dall’esito quanto mai incerto?

La posizione di Mirri

Ovviamente quanto detto vale anche per Dario Mirri ed anche in questo caso sono tre le rate da rispettare per un totale di circa 5 milioni di euro. Di certo oggi non vorremmo essere nei panni di Di Piazza né tantomeno in quelli di Mirri alla luce di quanto sta accadendo ma soprattutto di quanto potrebbe accadere. E così con i numeri che abbiamo dato si arriva a quello che potrebbe essere oggi il valore del Palermo, ovvero quanto servirebbe ad un soggetto serio e credibile per diventare proprietario della società rosanero: 10 milioni di euro? C’è qualcuno disposto ad uscire tale cifra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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