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Scuole chiuse, negozi no: arriva la stretta morbida

musumeci

Scuole chiuse, negozi no: arriva la stretta morbida.

La Regione sceglie la linea morbida, stretta sulla scuola, non sui negozi.
Sicilia in zona arancione “rafforzata”, ma non accolte le indicazioni degli esperti che chiedevano la fascia rossa per tre settimane.
Tocca ai sindaci regolamentare lo shopping dei saldi. Studenti in aula da metà gennaio (elementari e medie) e da febbraio (licei).

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Giusi Spica analizza come adesso la regolamentazione della pandemia spetti ai sindaci, che posso regolamentare l’accesso ai negozi, e porre eventuali strette. Una linea che la Regione non ha condiviso.

Il Governatore ha così affermato: “C’è un solo rimedio, purtroppo, per evitare l’ulteriore crescita dei contagi in Sicilia: adottare misure restrittive, tenendo conto anche delle indicazioni arrivate dal Comitato tecnico scientifico regionale“.

La possibilità nei Comuni più piccoli di aprire zone gialle, e nelle aree metropolitane di ridurre l’orario dei negozi alle ore 15 e non prolungarlo fino alle 18. La vera stretta rimane quindi non sugli esercizi commerciali, ma sulla scuola.

Nell’ordinanza è confermata la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le elementari e medie e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori.

A tornare a scuola da lunedì, solo nidi, e scuole dell’infanzia.

Autocertificazione: il pdf da scaricare per spostarsi

A Palermo, sembra verrà prorogato dal sindaco Leoluca Orlando il divieto di stazionamento in centro città. Misure più stringenti verranno inoltre adottate per chi arriva nell’isola, con registrazione obbligatoria sul sito dedicato e il tampone rapido
per chi non ha eseguito il molecolare prima di partire. Resta anche la riduzione dei voli da e per la Sicilia.

Gli esperti affermano che la terza ondata sia dovuta più allo shopping folle che alla riunioni familiari del Natale. Un ruolo centrale per il rispetto delle regole spetta quindi ora alle forze dell’Ordine: “Auspico una maggiore presenza — dice il governatore — con il
ricorso a tutto il personale disponibile, anche delle associazioni di volontariato della Protezione civile regionale“.

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