Un clima di esasperazione all’Ospedale Cervello di Palermo che ha portato nei giorni scorsi ad una denuncia di tre persone per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Il covid dilaga e con questo anche gesti di inaudita violenza che da mesi sono all’ordine del giorno per medici ed operatori sanitari.
Si sono presentati senza mascherina, in un reparto Covid del Cervello di Palermo pretendendo di conoscere le condizioni del loro parente, il padre, ricoverato nel reparto di Pneumologia e che da due giorni non riuscivano a contattare.
Con violenza hanno travolto il portiere che ha tentato di bloccare gli accessi, colpendo una porta e non fermandosi nemmeno di fronte all’intervento delle Forze dell’Ordine. Si sono fermati solo di fronte agli operatori sanitari che in tuta anti-covid si sono posti di fronte a loro.
Una delle dottoresse ha cercato di spiegare ai familiare quanto tragica sia la situazione degli ospedali, come quella a cui il Cervello è sottoposta, in cui vi sono soltanto due medici per tre reparti. Per questo motivo è stato impossibile rispondere prontamente al telefono e render conto delle condizioni del paziente.
Qualcuno ha allertato le pattuglie dei Carabinieri, temendo che la situazione degenerasse. E dopo un po’ di tempo la calma è ritornata nel reparto. Anche uno dei militari è stato spintonato da uno dei parenti, da qui la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Un’emergenza sanitaria che sfocia sempre più in questi episodi drammatici, che vanno avanti da mesi.
Medici ed operatori sanitari in prima linea dovrebbero esser maggiormente tutelati.
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