Si colorano in rosso altre due zone siciliane; Santa Flavia e Ravanusa sono state dichiarate dalla Regione zone ad alto rischio. Con il dilagare dell’epidemia i vertici siciliani stanno tentando di trovare un modo adeguato di procedere: i sindaci di alcune città siciliane richiedono fortemente la zona rossa. A preoccupare è infatti il crescente numero dei positivi che degenera ogni settimana di più.
Dopo la richiesta del lockdown da parte del Sindaco messinese De Luca, anche il primo cittadino palermitano desidera scongiurare i contagi attraverso la zona rossa. Ad accrescere la preoccupazione è il tasso di positività dell’isola: terza dopo Veneto ed Emilia Romagna. Secondo la statistica aggiornata del gruppo Covistat19 dell’Università di Palermo, la Sicilia è la regione in cui il rapporto positivi su tamponi è più il alto pari al 18,5%.
Poi, l’appello del Sindaco Orlando che ribadisce: “Prima che si contino in Sicilia migliaia di morti, torno a chiedere al governo nazionale di dichiarare la nostra regione zona rossa, individuando le necessarie misure per sostenere economicamente chi sarà inevitabilmente danneggiato. In attesa che questo avvenga, chiedo al presidente Musumeci di provvedere a dichiarare zone rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa”.
Nel frattempo, Messina è stata dichiarata zona rossa già da qualche giorno. Il Sindaco messinese De Luca ha voluto inasprire le misure notevolmente sospendendo anche tutte quelle attività normalmente aperte, tornando quindi al lockdown “duro”. Tali misure però non sono state convincenti per l’assessore alla Salute Razza che afferma: “Limitazioni incompatibili con le primarie ed irrinunciabili esigenze di ordine sociale. Il sindaco di Messina vieterebbe ai cittadini dal 15 gennaio le attività essenziali, a cominciare dalla vendita di generi alimentari”.
Allarme posti letto a Palermo
E’ allarme negli ospedali del Capoluogo: soltanto ieri ci sono stati 400 ricoveri su 1500 in tutta la Sicilia. Una situazione piuttosto preoccupante stando al fatto che i posti letto Covid sono già esauriti per cui si attendono le dimissioni o i decessi dei pazienti per far posto ad altri. A peggiorare la situazione sono stati i focolai scoppiati a Villa Sofia e Policlinico che hanno fatto andare in tilt i reparti. Proprio ieri il Pronto Soccorso dell’ospedale Villa Sofia è rimasto aperto sono per i codici rossi dando la precedenza quindi solo a chi necessitava di un intervento immediato.
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