La Sicilia è l’ultima regione d’Italia a resta zona rossa insieme alla Provincia autonoma di Bolzano. Lo conferma l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza in vigore da domani.
REGIONI “ARANCIONI”
Le regioni che tornano ad essere arancioni dopo un periodo di permanenza in zona rossa sono la Lombardia e la Sardegna, mentre sono state confermate in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Dunque le regioni in zona arancione in tutto diventano 14, e oltre alle già citate ne fanno parte: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta.
REGIONI “GIALLE”
Diventano, invece, 5 le zone in area gialla all’interno del Paese: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento e Toscana. La decisione è stata presa in seguito ai dati sul monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità. Questo per la prima volta dopo settimane ha indicato un indice RT inferiore a 1 (per la precisione pari a 0,97).
“SOLO” LA SICILIA
Solo la Sicilia, insieme alla Provincia Autonoma di Bolzano, resta come regione in zona rossa. Il Ministro della Salute ha preso tale decisione in seguito ai dati sull’andamento del contagio nel Paese che evidenziano come ancora la diffusione del virus nell’isola non abbia subito il rallentamento previsto.
LE DICHIARAZIONI DELLA LEGA
In una nota riportata da La Repubblica il segretario regionale della Lega Nino Minardo afferma: “Zona arancione per tutta la Sicilia, controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile. Zone rosse solo quando necessarie, mirate e territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza. Questa è la soluzione proposta dalla Lega, in un’ottica di leale collaborazione con il governo regionale e richiamando alle proprie responsabilità il governo nazionale”.
“La Lega vuole stigmatizzare le fughe in avanti di chi propaganda un improbabile ed inaccettabile “liberi tutti”, (magari accontentandosi di fomentare gli animi dei cittadini). Ma ricorda anche, a distanza di una settimana, i limiti della zona rossa nella nostra Regione, limiti che si stanno evidenziando in tutta la loro drammaticità. Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili“.
“Chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi. Allo stesso modo riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva, superando le gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti anni”.
“Ora però ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo. Per questa ragione riteniamo opportuna che il governo regionale chieda al governo nazionale la riclassificazione della Sicilia in zona arancione”
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