Nella rosa del Palermo, sono ben pochi i minuti sul campo di chi la Serie D l’ha vinta. A partire dai giovani: Doda ha potuto disputare solo tre presenze su 17 convocazioni, per un totale di 107 minuti complessivi. La presenza del capitano Santana è quanto meno più costante: sette su nove convocazioni, ma restano pochi i minuti giocati (120).
Un altro giovane fortemente voluto dalla società è stato Peretti, che ha avuto le stesse presenze del capitano in campo, ovvero 7, ma su più convocazioni, 13, per un minutaggio complessivo di 328 minuti giocati. E sorprenderebbe, ma non più di tanto, se venisse fuori che i minuti giocati da Silipo sono solo dieci in più di quelli del difensore ex Verona. Partito titolare in sole due occasioni, e venendo sempre sostituito in avvio di ripresa.
Palermo, manca il bomber ma anche la cooperativa del gol
Caso esemplare del discorso è Malaury Martin: sono 368 i minuti giocati dal centrocampista francese, che dopo la trasferta di Cava de’ Tirreni, in cui è partito titolare, non ha più visto il terreno di gioco, prendendo quella prestazione come una vera e propria bocciatura. Si potrebbe poi continuare con Floriano, che non ha più trovato spazio nel 2021. Così come Lancini, rilanciato dal primo minuto, complice l’infortunio di Marconi, ma che domenica ha visto la sua esclusione e la preferenza di Palazzi nel ruolo di difensore centrale.
A non aver saltato un minuto è Pelagotti, che di concorrenza avrebbe il giovane portiere Fallani, mai utilizzato. Crivello, sulla fascia sinistra, non ha mai avuto una staffetta fissa con Corrado, mentre Accardi è diventato il titolare fisso sulla fascia destra dopo l’infortunio di Almici. Sono loro tre gli unici reduci dalla D a superare i 1000 minuti. Oltre che trovare un posto fisso insieme a Lucca in questa parte di stagione. Eppure la ferrea volontà della società di confermare elementi della scorsa stagione prevedeva altri piani, che aveva riferimenti diretti in Parma e Bari.
La prima addirittura confermò ben 15 elementi, ma nel mercato invernale operò una vera e propria rivoluzione con 10 correttivi che rimasero persino in A (Iacoponi e Scozzarella tra tutti). Il Bari invece mantenne 6 elementi, cedendone due tra cui lo stesso Floriano. Quei correttivi fecero volare il Parma a -6 dal primo posto, il Palermo invece ora guarda una vetta lontana e segue strade diverse.
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