Per adesso si può dire che il campionato del Palermo sia vicino ad un fallimento. Per mesi si è stati nella via di mezzo, in quella mediocrità che si pensava potesse prendere una piega diversa col passare del tempo. Invece, proprio il tempo, ha detto che il salto di qualità non c’è mai stato (con la possibilità sempre viva che cambi qualcosa). Nemmeno quando dopo Cava de tirreni il gol di Rauti sembrava potesse essere quello della rinascita. Ma in fondo era il risultato, che ai tempi aveva cancellato critiche e fantasmi, ma non gli errori, quelli di sempre. Quelli che, in fondo, hanno determinato il crollo delle partite successive.
Addio mediocrità, benvenuto “abisso”
Insomma il Palermo è rimasto nelle sabbie mobili, nella palude. Adesso però più che risalire la china, sembra che stia sprofondando lentamente. Insomma quello a cui tifosi, staff e città tutta stanno assistendo, almeno per ora, è forse qualcosa di peggiore che una mediocrità: è la paura dell’abisso. Le aspettative erano diverse, si sa, ma adesso veramente sembra necessario chiedersi a che cosa serviranno i punti dalla prossima settimana. Per mantenere la zona playoff? Per evitare di scivolare nel limbo dei playout? O per cercare di risalire, con molta lentezza e in una situazione di clamoroso ritardo, la china?
Un dato mette paura
Lasciamo libera interpretazione, ma analizziamo un dato abbastanza clamoroso che rispecchia l’annata fin qui deludente dei rosanero: la squadra di Boscaglia è al 10° posto condiviso con la Juve Stabia (vincente oggi), a 11 punti dal 3° posto occupato dall’Avellino (vincente per 3-0 contro la Viterbese) e a soli 7 punti dalla Viterbese che staziona al 15° posto, ultimo utile per partecipare ai playout. Come avrete capito, il Palermo è più vicino alla zona dell’inferno, che a quella splendente del paradiso. Il 3° posto è un miraggio, il 16° osserva e forse corteggia pure i colori del club di viale del Fante.
I punti, da adesso, a cosa servono?
Non è mediocrità, è qualcosa di un po’ peggio. Si sta scivolando in una zona molto pericolosa e certamente l’obbligo è cambiare marcia. Al momento l’attacco meno prolifico in trasferta è quello siciliano, direzione capoluogo, non certo quello etneo che oggi ha punto ancora e ha prodotto altri 3 punti che catapultano la corazzata di mister Raffaele al 4° posto. Poche chiacchiere e tanto lavoro, continua a ribadire Boscaglia nelle sue consuete conferenze stampa, ma la vera domanda adesso è: per raggiungere quale obiettivo? Nessuno scenario, ma proprio nessuno, può essere escluso a priori vista la momentanea classifica.
La classifica aggiornata, per dover di cronaca
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