Non si capisce se sia più disarmante la partita o il dopopartita.
Con la serenità di chi ha intuito che questa sarà soltanto una stagione di transizione a cui non si potrà chiedere null’altro, abbiamo assistito all’ennesima partita incolore, insapore e inodore, come l’acqua. Ed infatti ci è scivolata via senza colpo ferire. Anzi, tutto sommato un buon punto in trasferta che serve a muovere la classifica e mettere fieno in cascina per raggiungere prima possibile posizioni di tranquillità. Senza aspettative, velleità o sogni di nessun tipo si vive meglio, calcisticamente parlando. La gara, onestamente, è stata deludente soprattutto per la pochezza degli avversari: ma va bene così. Deludente la gara ma anche il dopo gara. I tifosi, al posto di deludente, usano aggettivi come imbarazzante, disarmante o vergognosa. Ma hanno, legittimamente, altre aspettative. Chi non le ha, usa toni più pacati.
Potenza-Palermo 0-0
Dicevamo del dopo partita. Approfondiamo. Se un distrattone si fosse perso la partita in diretta e si fosse documentato attraverso i social, le testate online o i giornali, sarebbe caduto nella più totale confusione. Magnifica prestazione o partita imbarazzante? Si respira questa enorme dicotomia, senza vie di mezzo.
Da una parte l’allenatore, arrabbiato per il risultato ma molto contento per la prestazione. Sulla stessa lunghezza d’onda De Rose che parla di grande prova e di essere felice per la prestazione di tutti e che la mentalità è quella giusta.
Dall’altra, i tifosi che sui social sembrano imbufaliti e che al fischio finale si scatenano nei commenti più cattivi, senza risparmiare nessuno. Insomma non si capisce chi ha visto cosa. C’è chi ha visto una partita e chi un’altra: evidentemente le immagini tv che arrivavano da Potenza erano diverse da quelle del campo perché sembra che siano state viste due partite diverse.
Boscaglia: “Silipo non merita i 90 minuti. Penalizzati da infortuni e assenze”
Potenza-Palermo 0-0
Alla soddisfazione che si respira in casa rosanero, fa da contraltare l’ira dei tifosi che diventa ironia quando, riprendendo lo slogan della società, ritengono che la squadra difetti di personalità. Insomma più che aquile #siamoacidduzzi, come recita una delle tante foto ironiche create dai fans rosanero che invadono immediatamente il web.
I tifosi sono infuriati e probabilmente vedendo la partita non hanno torto. Tuttavia non si capisce perché tanta acredine. Come se ancora pensassero a obiettivi diversi, a raggiungere Bari, Avellino, Catania o Catanzaro. Evidentemente non vogliono rassegnarsi a qualcosa che invece adesso sembra sempre più chiaro: una stagione di transizione, una tranquilla salvezza e magari un bel 9°-10° posto che dia il brivido dei plaoff. Questo dice il trend delle ultime sei settimane, i dati delle ultime 6 gare che dovevano servire (calendario alla mano) a recuperare. Si, a recuperare, non a farsi recuperare.
LEGGI ANCHE
Palermo, protesta dei tifosi sui social: compare una lettera per i calciatori
Potenza-Palermo, le pagelle: De Rose fa quel che può, Kanoute deve riposare
[VIDEO] Ex Palermo: Ilicic compie 33 anni, e le figlie lo lodano in rosanero
SEGUICI SU FACEBOOK | INSTAGRAM | TWITTER
Ciao Carlo, una tua considerazione. Considerando che dobbiamo vedere le cose da come sono e non da come vorremmo che fossero, potresti pubblicare un chiarimento su come funziona il meccanismo delle retrocessioni quest’anno? Perché da una parte si vede sempre il Trapani all’ultimo posto e ciò significa che le ultime quattro (tolto appunto il Trapani) disputino i play-out. Ma da qualche altra parte ho letto che attualmente è la Cavese a retrocedere direttamente e le quattro immediatamente sopra disputeranno i play-out. Dico questo perché è opportuno aprirsi e fare aprire gli occhi a qualcuno in quanto c’è il concreto pericolo che questa squadra, pur se sulla carta non dovrebbe essere da retrocessione, in pratica se presa dallo scoramento e da una dirigenza che per partito preso (fare l’opposto della precedente gestione) non intende toccare la guida tecnica, corre il rischio di non essere capace di vincere più.
Obiettivo principale una volta compresa l’impossibilità a raggiungere alte posizioni in classifica è quello di un tranquillo campionato al centro, ma guardando la distanza dalle postazioni calde.
Altrimenti c’è il rischio concreto di fare il botto e negli anni precedenti qualche situazione simile l’abbiamo vissuta.
Finchè il raccomandato squattrinato insieme al suo compare arrogante rimarranno a dirigere questa società il Palermo resterà sempre in serie C.
MIRRI ,SAGRAMOLA ANDATE VIA