Gennaro Gattuso ha avuto una storia alquanto particolare con Palermo. L’attuale allenatore del Napoli è rimasto per poco tempo in Sicilia, come quasi ogni allenatore passato sotto la gestione Zamparini. Un tempo sufficiente, però, per generare un unico rimpianto.
L’ARRIVO IN SICILIA
Gennaro Gattuso arriva a Palermo nell’estate del 2013, dopo aver ricoperto per qualche partita la carica di allenatore-giocatore in Svizzera col Sion. Dalla squadra biancorossa il tecnico calabrese porterà con sé nel capoluogo siciliano Kyle Lafferty, attaccante rimasto nel cuore dei tifosi palermitani grazie al suo talento e carisma.
Giunto in Sicilia con grande acclamazione da parte dei tifosi, Gattuso esordisce in panchina contro la Cremonese in Coppa Italia, schierando la squadra con un offensivo 4-2-3-1 e portando a casa la vittoria grazie alle reti di Lafferty e Pisano.
Da questo momento in avanti Gennaro Gattuso rimedierà una serie di risultati altalenanti, ma non del tutto deludenti. In Serie B ha condotto il Palermo per 6 gare ufficiali, rimediando 2 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. Un bilancio non catastrofico ma che fu sufficiente per farlo esonerare dal vulcanico Maurizio Zamparini, che lo mandò via sostituendolo con Beppe Iachini.
LE GRANDI ESPERIENZE
Dopo Palermo, Gennaro Gattuso affrontò la cosiddetta gavetta. Un’esperienza non del tutto fortunata nell’isola di Creta con l’omonima squadra del posto, una meritata promozione in Serie B col Pisa e una successiva retrocessione sempre con la compagine toscana.
Dopodiché arriva la chiamata della sua squadra del cuore, il Milan. In un primo momento come allenatore delle giovanili, successivamente con l’incarico di tecnico della prima squadra, Gattuso dirigerà i rossoneri con dedizione, competenza e impegno. Al termine di una rimonta incredibile per i Diavoli, la squadra terminerà grazie all’intervento di Gattuso il campionato al sesto posto. Nella stagione successiva un importante quinto posto non fu sufficiente per continuare la sua esperienza a Milanello, e ad accoglierlo fu il Napoli, per sostituire il suo maestro Carlo Ancelotti.
L’UNICO RIMPIANTO
Gennaro Gattuso sta vivendo una grande carriera. Probabilmente ancora deve raccogliere i meritati frutti del proprio lavoro, ma quando si dimostra una tale competenza e serietà, i risultati non tardano mai ad arrivare.
All’interno di questa esperienza lavorativa di Ringhio, c’è però un unico rimpianto. A parlarne era stato lo stesso tecnico nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica nel 2014, quando affermò: “Dal punto di vista tecnico il rimpianto è di aver perso due partite contro Empoli e Spezia che non meritavamo di perdere. Il nostro era un percorso all’insegna della categoria. In B ci possono essere alti e bassi. Ho sbagliato quando cercavo qualche leader all’interno della squadra – prosegue Gattuso – Puntavo su alcuni giocatori che pensavo potessero darmi di più dal punto di vista della personalità. Niente nomi, ma evidentemente li ho responsabilizzati troppo e non hanno sopportato questo carico”.
Forse l’inesperienza, probabilmente un po’ di sfortuna. Gennaro Gattuso ha terminato la propria esperienza palermitana con un rimpianto che avrà ormai abbondantemente superato, considerata le grandi esperienze che sta vivendo. Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, chissà però come sarebbe stato a lungo andare il Palermo di Gattuso.
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